SOFIA COLETTI
Cronaca

Risate d’autore La ’Vita Bassa’ di Giorgia Fumo

La regina della stand up comedy all’Auditorium San Francesco al Prato racconta vizi e virtù della generazione dei millennials

Risate d’autore La ’Vita Bassa’ di Giorgia Fumo

Risate d’autore La ’Vita Bassa’ di Giorgia Fumo

Un affresco tutto da ridere sulla generazione dei millennials. Regina della stand up comedy, comica e improvvisatrice teatrale, ma anche ingegnere e consulente di market intelligence, Giorgia Fumo (nelle foto) sbarca all’Auditorium San Francesco al Prato: venerdì alle 21 sarà in scena con lo spettacolo “Vita Bassa“, nuovo appuntamento della stagione “Sanfra“ promossa da Mea Concerti, con biglietti in prevendita su TicketItalia e TicketOne.

Giorgia, chi sono i millennials al centro del suo monologo?

"Siamo i nati tra l’80 e il ’96, abbiamo vissuto tantissime esperienze comuni. Abbiamo avuto i social network all’università ma ci ricordiamo il mondo delle relazioni di prima. Diventati adulti, ci siamo beccati un’enorme crisi e uno sgretolamento della nostra promessa di futuro. Così siamo corsi ai ripari, siamo passati dalla vita bassa dei jeans alla vita bassa e un po’ grama che ci è toccata".

E come vi raccontate?

"Cerchiamo di riderci sopra e di cercare di capire come sia successo tutto in un lampo. La comicità è fondamentale, siamo la prima generazione pienamente autoironica, abbiamo iniziato da soli a prenderci in giro e ora lo fanno tutti, anziani e giovani".

Non ama parlare di comicità al femminile, vero?

"Sì, perché ho notato che nel fare queste specifiche si crea una sorta di serie B, come ci fosse bisogno di un campionato separato. Certo mi piacciono le iniziative con voci femminili che non vengono ascoltate, purtroppo ancora servono queste piccole forzature. Però sento che il pregiudizio verso le comiche stia passando e sparisce se fai ridere. E a me interessa solo far ridere".

Prima di entrare nel mondo dello spettacolo, faceva tutt’altro..

"Già, per sei anni ho abbinato due vite, è stato estenuante. Ho lavorato con entusiasmo come ingegnere e consulente d’azienda ma ho sempre saputo che avrei voluto dedicarmi alla comicità. L’anno scorso ho capito che ce la potevo fare e mi sono buttata".

E com’è la nuova vita?

"Ci sono molte più mail e riunioni di quanto mi aspettassi. E’ più convulsa, frenetica, sono sempre in viaggio e non dormo. E sono molto contenta".

Conosce Perugia?

"Molto bene, qui ho una zia e cugini a cui sono molto affezionata. In tempi non sospetti, 10 anni fa, raccontavo loro i miei sogni e il mio futuro. Ora mi fa impressione tornare con il mio spettacolo".

E che pensa del panorama artistico locale?

"Conoscevo i fumetti e Umbria Jazz ma vedo molte novità per la comicità con laboratori e una realtà che si sta attivando. Questo è un settore in fermento in tutta Italia perché poco costoso da realizzare. Bastano un locale e un microfono per fare spettacolo".