REDAZIONE UMBRIA

"Ripristino Badia Petroia" Nasce il comitato ad hoc

Elena Maestri: "E’ una organizzazione di volontariato apolitica e ci impegniamo da subito a collaborare con amministrazione, Pro-loco e parrocchia"

Ripristinare la piena accessibilità e visibilità, affinché ogni cittadino possa far valere il proprio diritto a godere a pieno del patrimonio storico, artistico e culturale offerto da Badia Petroia. E’ l’obiettivo principale del comitato "Ripristino Badia Petroia", nato alcuni giorni fa a seguito di una folta e partecipata riunione che si è tenuta negli spazi della Pro loco di Badia Petroia. "E’ una organizzazione di volontariato apolitica – ha scritto Elena Maestri, portavoce del comitato – e ci impegniamo fin da ora a collaborare con l’amministrazione comunale, la Pro-loco, la parrocchia e tutti gli enti che abbiano a cuore le sorti di Badia Petroia". All’incontro, organizzato da Francesco Fulvi, attuale presidente del neocomitato, hanno partecipato oltre agli abitanti, diverse persone a cui sta cuore l’antica struttura, tra cui la presidente della Pro-loco e, in veste non ufficiale, Nicola Morini, consigliere comunale. "In questo primo appuntamento – ha aggiunto la portavoce del neo nato comitato – abbiamo parlato della disastrosa condizione dell’Abbazia benedettina e delle strutture ad essa annesse, abbandonate a se stesse tra una vegetazione ormai incontrollabile, un atrio deturpato da un’imponente armatura in metallo, il colonnato in frantumi e una preziosissima cripta inaccessibile da tempo immemorabile". Le immagini di tale scandalosa situazione, proiettate durante la riunione, hanno evidenziato che la problematica non può più essere prorogata e sono state diverse le persone che hanno espresso la volontà di agire e di impegnarsi concretamente, affinché si attivi al più presto un meccanismo di ripristino, con particolare riferimento all’Abbazia risalente al X secolo, un tesoro unico e invidiato a livello nazionale e internazionale. La struttura è da sempre punto di riferimento per gli abitanti dell’intero comprensorio, ed è stata anche usata come set cinematografico da registi del calibro di Pupi Avati. "La riuscita del progetto - ha concluso Maestri - rappresenterebbe una conquista importante non solo per gli abitanti della frazione, ma per il turismo di tutta la realtà dell’Altotevere.

Merita particolare menzione la collaborazione in atto con il Fai (Fondo ambientale italiano), che ha inserito nel proprio progetto l’Abbazia come ‘Luogo del Cuore’ di Città di Castello, con l’obiettivo di raccogliere più firme possibili, attraverso moduli cartacei o sul sito dell’organizzazione, con termine al 31 dicembre, un’iniziativa sostenuta dal comitato e dalla Pro-loco".