
"Spero di fare una bella Quintana, per ripagare il Rione della fiducia riposta nei miei confronti e per mio padre, che ha sempre voluto correre la Giostra di Foligno e che, per un motivo o per l’altro, non ce l’ha mai fatta". Raul Spera, 23 anni di Todi, uno dei due frutti del Master cavalieri che vedremo al Campo de li giochi il prossimo 17 settembre, è un concentrato di grinta e umiltà, affiancati ad un sano realismo di chi conosce l’imprevedibilità delle Giostre e degli sport equestri. A lui è arrivata la chiamata del Rione Pugilli dopo l’aggravarsi dell’infortunio di Nicholas Lionetti, il Moro che il Rione aveva scelto per l’annata, appiedato dall’infortunio di Ascoli e costretto al ritiro.
Dal Master alla Giostra, te lo aspettavi?
"No, ma è bello quello che mi sta succedendo. Dopo l’infortunio di Nicholas sono stato contattato e ho scelto. Sono stato per due anni secondo cavaliere del Pugilli, conosco l’ambiente e so che si lavora bene. Di certo non mi aspettavo di correre la Giostra: ho iniziato il Master con una cavalla giovane, che ho portato anche alle Prove ufficiali".
Nonostante questo una bella prestazione alle Prove ufficiali…
"Sono contento delle Prove, pur con qualche errore che potevo evitare e che cercherò di non ripetere in gara, soprattutto nell’ingresso delle curve". Sei anche un figlio d’arte?
"Mio padre non ha mai corso a Foligno. Io, di fatto, sono nato a cavallo. Appena tornato dall’ospedale mio padre mi ha fatto conoscere i cavalli e per me è stata una vera passione. Mio padre, per tanti motivi, non ha mai potuto correre Foligno e spero di correre anche per dare una dimostrazione a lui, sarà come se la corresse insieme a me. E poi io a Foligno mi sento particolarmente legato, la Quintana la sento mia. Ho sempre assistito a tutte le Giostre e le prove, da sempre".
Il tuo approccio al Pugilli e al Master?
"Al Rione nessuna pressione. Dal priore alla scuderia, fino all’ultimo dei rionali, voglio ringraziarli tutti. Nessuno che abbia in me nessun tipo di pressione. Tutti non fanno altro che dirmi che devo solo divertirmi. Poi è ovvio, vincere piace a tutti e quando sei lì ci credi. Per il Master devo dire grazie a Lorenzo Paci, che mi ha preso e sta cercando di farmi crescere e migliorare. MI ha davvero molto aiutato sul piano tecnico e non solo, dandomi consigli ma lasciandomi libero di interpretare il cavallo al meglio".
Alessandro Orfei