REDAZIONE UMBRIA

Riconsegnati dall’Arma. Al Museo Archeologico tredici reperti rubati

Erano detenuti in casa da un 62enne residente nel territorio spoletino. L’uomo è stato denunciato dai carabinieri con l’accusa di ricettazione .

Grazie all’intervento dei carabinieri il Museo Archeologico Nazionale - Teatro Romano di Spoleto si arricchisce di tredici reperti archeologici ritenuti dagli esperti "di particolare interesse e valenza culturale". Sono stati restituiti allo "Stato italiano", in virtù delle disposizioni di legge che disciplinano il ritrovamento e l’illecito possesso di beni culturali di natura archeologica, alcuni manufatti sequestrati dai carabinieri a un 62enne di origini rumene ma residente da anni nello Spoletino, denunciato per ricettazione di beni culturali. La vicenda è iniziata nel 2023 quando i carabinieri di Cerreto di Spoleto, impegnati in una attività d’indagine, effettuarono un intervento nell’abitazione del 62enne scovando la "piccola" collezione di oggetti d’archeologia per i quali non è stata fornita alcuna prova per giustificarne la detenzione. Del ritrovamento sono stati immediatamente avvertiti i “carabinieri dell’arte" del Nucleo di Perugia che, intervenuti sul posto, hanno fornito il proprio supporto specialistico provvedendo a sequestrare il materiale illecitamente detenuto.

L’autorità giudiziaria spoletina ha quindi disposto le analisi sui ritrovamenti a cura degli archeologi della Direzione Musei dell’Umbria, i quali, visionato i reperti, ne hanno confermata l’autenticità fornendo una dettagliata expertise circa tipologia, provenienza e valore. La collezione detenuta illecitamente è composta da oggetti bronzei, ceramici, vitrei, la cui produzione è stata collocata in un arco cronologico compreso tra il decimo secolo a.C. e la prima età imperiale (I secolo a.C. – II secolo d.C.). L’area geografica di riferimento, dalla composizione dei materiali e dai criteri di realizzazione e raffigurazione, è stata individuata in ambiti italico, etrusco e romano; mentre il valore economico complessivo è stato quantificato in circa 15.000 euro. Fra gli oggetti esaminati sono stati dichiarati di particolare interesse, un anfora, una ciotola, una kylix a vernice nera, un coperchio a figure rosse; una coppa tipo ionica, un calice o bicchiere a vernice nera; un vaso da profumo in vetro; una olpe in bucchero, una fibula in bronzo. Alla consegna dell’antico e importante materiale hanno partecipato la direttrice del Museo, Silvia Casciarri, gli ufficiali dei carabinieri Guido Barbieri e Teresa Messore.