Ricatto sessuale alla 13enne. I genitori saranno parte civile

Si è aperta l’udienza preliminare per i due giovani indagati

PERUGIA - Uno è accusato di aver minacciato e ricattato una ragazzina, all’epoca tredicenne, per costringerla ad avere rapporti sessuali con lui, costringendola a sottostare alle sue richieste affinché non diffondesse il video in cui i due hanno un rapporto sessuale. L’altro, invece, è accusato di aver realizzato quel video e per questo gli viene contestato il reato di pornografia minorile. Per loro, ieri, si è aperta l’udienza preliminare. I genitori della presunta vittima hanno chiesto e ottenuto di potersi costituire parte civile, tramite l’avvocato Giuseppe Rosichetti. I due imputati, ieri presenti in aula, tramite i proprio legali, gli avvocati Fabio Militoni e Cristina Zinci, hanno chiesto e ottenuto di poter essere giudicati con rito abbreviato. Secondo quanto ricostruito, uno degli imputati avrebbe fatto sesso con la ragazzina, mentre l’altro li avrebbe ripresi con il cellulare. I video, tre, sarebbero diventati poi lo strumento con cui ricattare la ragazzina, costringendola, in base all’accusa, ad avere altri rapporti sessuali con lui e a farsi consegnare del denaro sottratto ai suoi genitori. In quattro occasioni, le avrebbe proposto di fare sesso con lui in cambio di un "regalino" e di avere un rapporto con una terza persona, rimasta ignota, per cento euro. Per questo gli viene contestata anche la prostituzione minorile.