Restauro di beni culturali. Arrivano i fondi del sisma

Dodici interventi di conservazione, tra cui la digitalizzazione di registri parrocchiali e il restauro di archivi, beneficiati dai fondi post-terremoto per preservare il patrimonio culturale di Terni e altre province colpite.

Ci sono anche beni culturali della provincia di Terni tra i dodici interventi di conservazione finanziati con i fondi dedicati ai territori colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016. Il Parlamento, infatti, ha concesso 3 milioni e 621mila euro. Tra gli interventi c’è la digitalizzazione dei registri parrocchiali conservati negli archivi storici dei Comuni di Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino in provincia di Terni e nei Comuni di Cascia, Cerreto di Spoleto, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano e Vallo di Nera, in Provincia di Perugia. Ma anche, ad esempio, il restauro di cinquantuno registri del Fondo dell’archivio notarile e comunale di Acquasanta Terme e il restauro di ben centoventicinque registri del Fondo notarile centrale di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.

"Grazie a queste risorse – spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli – potranno essere realizzati interventi di recupero, restauro e valorizzazione di palazzi storici, archivi e biblioteche. Si tratta – aggiunge – di un patrimonio di grande valore, perché esprime la cultura e la memoria storica dei borghi dell’Appennino centrale".