respinti tre ricorsi

Il Tar ha respinto i ricorsi contro il progetto eolico "Phobos" tra Alfina e lago di Bolsena, nonostante opposizioni ambientaliste e dei sindaci. La battaglia legale potrebbe spostarsi al Consiglio di Stato. Impatto ambientale e turistico al centro delle preoccupazioni.

respinti tre ricorsi

Il Tar ha respinto i ricorsi contro il progetto eolico "Phobos" tra Alfina e lago di Bolsena, nonostante opposizioni ambientaliste e dei sindaci. La battaglia legale potrebbe spostarsi al Consiglio di Stato. Impatto ambientale e turistico al centro delle preoccupazioni.

ORVIETO Il grande impianto per l’energia eolica tra l’Alfina e il lago di Bolsena si può realizzare. Lo ha deciso il Tar che ha respinto tre ricorsi sul progetto di mega eolico “Phobos“, sette pale eoliche da 6 mega watt l’una, alte 250 metri, tra i comuni di Castel Giorgio e Orvieto e una stazione elettrica a Castel Giorgio. La battaglia delle associazioni ambientaliste contro il progetto sembra dunque registrare una pesante battuta d’arresto. Anche i sindaci della zona, sia quelli umbri che quelli laziali, avevano espresso una posizione di totale contrarietà rispetto all’inniziativa che viene ritenuta del tutto incompatibile con l’economia turistica del territorio. Le pale eoliche hanno infatti un’altezza di duecento metri e sono dunque destinate a produrre una modificazione importante del panorama. Adesso lo scontro legale potrebbe spostarsi al Consiglio di Stato; il Tar ha comunque considerato l’impianto eolico un’opera strategica. In precedenza anche il Consiglio dei ministri aveva espresso una valutazione positiva sulla fattibilità dell’opera. Sul tema prende posizione anche l’associazione politica Nova:"Gli impianti previsti dal progetto comportano un impatto massiccio in termini ambientali e di biodiversità; costituiscono un irreversibile danno per il paesaggio, il turismo; provocano la svalutazione di terreni agricoli, di proprietà, oltre che la compromissione della qualità della vita. La battaglia contro il progetto non è conclusa".