Quel che resta di via Porta Fuga. Luci spente nell’ex ’salotto buono’

Morìa di negozi, chiude lo storico calzolaio ancora in attesa dei clienti che hanno dimenticato le scarpe

La via prende il nome dalla porta che faceva parte della cinta muraria della città in età romana: via “Porta Fuga“ per alludere all’episodio leggendario della cacciata dell’esercito cartaginese di Annibale sotto le mura di Spoleto (217 a.C.), allontanato dal getto di olio bollente che gli spoletini lanciarono dalla vicina Torre dell’Olio. Sono passati oltre duemila anni ed oggi a fuggire da quella che fino a qualche anno fa era una delle vie più caratteristiche di Spoleto e rappresentava un punto nevralgico anche per lo shopping sono commercianti ed artigiani. Su gran parte delle vetrine dei negozi (almeno una decina) campeggia la scritta “affittasi“ o addirittura “vendesi“. A scendere da via Porta Fuga fino all’inizio di corso Garibaldi le attività commerciali ancora aperte si contano sulle dita di una mano. C’è il negozio di souvenir Happypotti e la titolare afferma di riuscire a rimanere aperta solo grazie all’attività parallela di vendita online, poi ci sono due osterie, un’attività di vendita di prodotti tipici ed uno studio fotografico. L’ultimo ad abbassare le saracinesche è stato di recente lo storico calzolaio Gianpiero Catanzani che, dopo una vita trascorsa dentro il suo laboratorio artigiano, tra colla e cuoio, ha deciso di andare un pensione. Riposo meritato per l’89enne spoletino che però, almeno in un primo periodo, ha deciso comunque di rimanere aperto il giovedì mattina perché ci sono clienti che non hanno mai ritirato le scarpe che avevano portato a riparare, e quindi spera che qualcuno si presenti per riprendere quella merce rimasta da tempo in magazzino. Nell’arco di qualche anno però hanno chiuso i battenti boutique storiche come Righi o il caratteristico negozio di souvenir ed oggetti d’arredo Ercolino, e prima ancora due dei negozi d’abbigliamento più storici della città: Emporio e Il 29 che negli anni 90 hanno fatto la storia del commercio locale. Insomma quella che è stata una delle vie dello shopping per eccellenza, oggi è quasi deserta. Uno dei motivi principali della chiusura delle attività commerciali è sicuramente l’apertura del nuovo sistema di mobilità alternativa della Posterna che ha deviato il transito dei pedoni lungo i percorsi meccanizzati. Sulla questione è intervenuto più volte anche il presidente di Confcommercio, Tommaso Barbanera, proponendo di attivare un tavolo con i proprietari dei locali sfitti, il Comune e le associazioni di categoria per trovare una soluzione per rivitalizzare quella che rimane comunque una delle vie più importanti di Spoleto.

D.M.