
Il regista Pupi Avati premiato con l'"Etrusco d'Oro 2024" a Perugia per il tema "Il mito in Etruria". Profilo e opere del celebre artista italiano.
PERUGIA - Sarà il regista Pupi Avati l’”Etrusco d’Oro 2024” (anno scorso andò a Nicoletta Spagnoli e l’anno prima a Simona Marchini). L’albo d’oro di questa iniziativa, uno dei fiori all’occhiello della Pro Ponte, si apre con il nome di Filippo Timi, seguito da Enrico Vaime. Altri illustri personaggi sono stati insigniti di questo prestigioso riconoscimento: Franco Venanti, il generale Tullio Del Sette, Leonardo Cenci, i fratelli Sabatini, Serse Cosmi, il cardinale Gualtiero Bassetti, Franco Chianelli, Brunello Cucinelli, Brunangelo Falini, Patrizio Scarponi.
Tema dell’anno della Pro Ponte è “Il mito in Etruria”: quindi quale altro personaggio se non Pupi Avati poteva ricevere questo riconoscimento? Nato a Bologna, residente a Roma Pupi Avati ha una casa vicino a Todi dove soggiorna nel periodo estivo. Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore ha dedicato recentemente il suo docufilm “Nato il 6 ottobre” alla ricorrenza dei 100 anni della Radio-Rai. Musicista con la Doctor Dixie Jazz Band fu protagonista di un concerto accanto a Renzo Arbore ad Umbria Jazz del 1984. Numerosi i film e i documentari realizzati e premiati. Tra le più recenti produzioni del regista, il film su Dante Alighieri, girato in parte a Perugia, e la “Quattordicesima domenica del tempo ordinario” con Gabriele Lavia, Edwige Fenech, Massimo Lopez e Lodo Guenzi. Tra i riconoscimenti ottenuti: Ciak d’oro, David di Donatello, Nastro d’Argento. E’ commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Medaglia d’oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte.