REDAZIONE UMBRIA

"Professione mamma... casalinga". Ed è il putiferio

L’evento appoggiato dal Comune scatena critiche "Siamo tornati al Medioevo"

"Ogni mamma metterà a disposizione la capacità e creatività, in cucina, nell’ordine della casa, nella forma fisica e bellezza, nell’istruzione dei figli, nella salute di tutta la famiglia". Sono queste le frasi che in tanti a sinistra non gradiscono "e che riportano Perugia al Medioevo".

A dar fuoco al dibattito stavolta è l’evento "Professione Mamma" fissato per sabato alle 15 ai Chiostri dell’Abbazia di San Pietro. A organizzarlo l’Associazione nazionale famiglie numerose dell’Umbria, in collaborazione con il Comune di Perugia, che prevede incontri e laboratori interattivi "per imparare cose nuove, scambiarsi idee e consigli in cui tante mamme, ognuna con il suo “stand”, mette a disposizione la propria esperienza". Ma quelle frasi su cucina, forma fisica e cura dei figli in molti non le hanno gradite. "E’ una grande festa di condivisione e allegria con le mamme protagoniste" dicono invece gli organizzatori.

Ma il Pd non ci sta proprio: "l periodo medioevale, come testimonia la manifestazione Perugia 1416 istituita 4 anni fa, sembra proprio piacere a questa amministrazione comunale che non perde mai occasione di riportare le lancette del tempo indietro per farci scoprire sempre più comportamenti ed usanze di quel periodo. La giunta di centrodestra a trazione leghista ed ultraconservatrice – afferma il Pd –, ha ben pensato di organizzare una manifestazione sui temi tradizionali che tanto stanno a cuore a questa maggioranza: la famiglia e le mamme e la donna in generale, cui compito sarebbe quello di accudire marito e figli a discapito di carriera lavorativa ed indipendenza economica. Come nella più classica delle ideologie di destra becera e conservatrice, la donna viene ancora una volta vista come custode del focolare domestico e non come essere umano con legittime ambizioni e progetti". E come sempre lite furibonda su Facebook: c’è chi difende l’evento ("si guardi ai temi, non alle donne") e chi invece ironizza dicendo che ora "aspettiamo il festival dei papà".