Producono miele e frutta nei terreni della ’ndrangheta

Pietralunga, cooperativa coltiva i beni confiscati

Producono miele e frutta nei terreni della ’ndrangheta

Producono miele e frutta nei terreni della ’ndrangheta

PIETRALUNGA – Erano terreni della ‘ndrangheta calabrese, che aveva allungato i suoi artiglii fino all’Umbria e che nel 2016 lo Stato affidò a Pietralunga tramite bando pubblico. Oggi sono il tesoro di una azienda agricola che coltiva non solo i prodotti della terra, ma anche e sopratutto la legalità. Si tratta della Cooperativa "Pane&Olio" nella campagna pietralunghese di Col della Pila che ha messo sul mercato il primo vasetto di miele prodotto nei terreni (e negli immobili) sequestrati alla famiglia De Stefano, area da tempo diventata un presidio della lotta contro le mafie. La cooperativa, che ha come partner l’associazione "Libera Umbria" ha iniziato a operare nel luglio di anno scorso, ridando nuova vita ad un centinaio di ettari di terreno strappati alla malavita. Un primo, grande traguardo per la "Pane&olio" che il sindaco di Pietralunga Mirko Ceci, che ne ha ricevuto un simbolico omaggio ha commenta così: "Con soddisfazione personale ed istituzionale abbiamo il primo miele proveniente dai beni confiscati di Col della Pila". Gli ha fatto eco il presidente della commissione regionale antimafia, Eugenio Rondini: "E’ una giornata storica. Dopo un lungo ed importante lavoro collegiale ecco i primi frutti della cooperativa sociale che ora gestisce il primo bene confiscato alla ‘ndrangheta in Umbria. Circa 100 ettari che producono miele, tartufo, frutta, verdura, allevamenti, ospitalità, campi estivi ed altre attività con finalità sociale ed educativa".