Processo Concorsopoli, Bocci e Barberini rispondono in aula alle domande dei pm

L’ex sottosegretario dell’Interno: "Mai chiesti favori a nessuno, neanche per una tac. I problemi dell’ospedaliera nascono dalla disputa con l’università". L’ex assessore: "Mai fatta alcun segnalazione"

Gianpiero Bocci, ex sottosegretario all’Interno ed ex segretario del Pd Umbria
Gianpiero Bocci, ex sottosegretario all’Interno ed ex segretario del Pd Umbria

Perugia, 7 marzo 2023 – “I problemi dell’Azienda ospedaliera nascono dalla disputa tra ospedale e università. L’indagine è partita dalla disputa per gastroenterologia, nella prima parte di questa indagine la politica non c’è. E poi che politica? Se è come la mia che di tre candidati che avrei segnalato, due sono stati bocciati...". Gianpiero Bocci, ex sottosegretario dell’Interno, ex segretario regionale del Pd, ha risposto, ieri, alle domande dei pm Mario Formisano e Paolo Abbritti, che gli contestano di aver fatto parte di un’associazione a delinquere che avrebbe gestito le assunzioni all’Azienda ospedaliera di Perugia. Con lui la ex presidente della Regione, Catiuscia Marini, anche ieri in aula, l’allora assessore alla Sanità, Luca Barberini, anche lui sentito ieri, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Emilio Duca, e quello amministrativo, Maurizio Valorosi. A Bocci vengono contestate le presunte segnalazioni di tre candidati ad altrettante prove riservate alle categorie protette. Nessuna segnalazione, nessuna traccia o macroargomento, come mai nessun favore chiesto: "Mai chiesta una tac per me, come invece è stato affermato. Ho chiamato tre volte il direttore Duca e non altri. La prima volta nel 2017 quando, in occasione di una cena con Gratteri, c’era un agente della sua scorta che doveva fare delle punture necessariamente in ospedale. La seconda volta per un militare della finanza, ferito con un colpo di pistola da un compagno. Era in condizioni disperate all’ospedale di Perugia. La terza per un poliziotto che stava male. Al di fuori di queste situazioni, anche in situazioni molto serie che riguardavano i miei familiari ho seguito il percorso normale". Se nell’interrogatorio c’è stato modo di ricordare anche i rapporti con Catiuscia Marini, "politicamente corretti" poi chiusi con la candidatura "a perdere" di Bocci, ha anche ribadito la sua volontà di fare chiarezza sulla vicenda, per ribadire la sua innocenza ma anche per tenere fede "a quel giuramento fatto da sottosegretario". L’allora assessore Barberini ha ammesso di aver indicato i nomi di alcuni candidati, per esempio per il concorso da infermiere, ma niente tracce per favorire i candidati indicati, in due occasioni, da Barberini. Semplici segnalazioni per verificare che le domande fossero state presentate correttamente, ha premesso l’ex assessore, di persone che, ha detto ancora Barberini, nella maggior parte dei casi non conosce e non conosceva, "per la mia attività politica ho sempre parlato con tante persone, ma dire che le conosco tutte è un’altra cosa". Sull’individuazione dei vertici dell’Azienda ospedaliera, che portò alle sue dimissioni poi rientrate, ha sottolineato come le sue indicazioni fossero diverse e invece la scelta sembrava qualcosa di già deciso. "Bocci e Barberini hanno risposto alle domande, fornendo una lettura dei fatti esaustiva e diametralmente opposta a quella prospettata dalla accusa " ha commentato l’avvocato David Brunelli che li assiste.