Processione del Cristo Morto. Canti, preghiere e ’focaroni’

Gubbio, edizione molto partecipata della celebrazione

Processione del Cristo Morto. Canti, preghiere e ’focaroni’

Processione del Cristo Morto. Canti, preghiere e ’focaroni’

GUBBIO - Si è pregato anche per la Terra Santa nella processione del Cristo Morto, una delle rievocazioni pasquali più suggestive del dramma divino che si celebra da secoli il Venerdì Santo. Per partecipazione di popolo e fedeli, è stata ancora una volta un autentico “fiume” attraversato da canti, preghiere, luci, fedeli e devozione che stenta a farsi largo lungo le come non mai affollate vie e piazze del centro storico, illuminato da “focaroni” che hanno reso il contesto ancora più suggestivo, spiritualmente profondo ed autentico. Grazie alla compostezza dei partecipanti, ai cori del “Miserere” e delle “Pie donne” ed ai sentimenti che ispirano le statue del Cristo morto e dell’Addolorata. Un’edizione davvero straordinaria, anche la presenza di tantissime persone. Nella omelia pronunciata al rientro nella chiesa di S. Domenico, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha detto: "Il nostro pensiero e la nostra preghiera, stasera, va alle sorelle e ai fratelli della terra di Gesù, a noi tanto cara. A tutti quegli uomini e quelle donne che, divisi dalla stoltezza dell’arroganza, si stanno combattendo come nemici, ignari del sacrificio di chi su quella terra ha dato la sua vita, perché nessuno più fosse nemico e straniero". Ha quindi aggiunto: "La morte di Gesù ci appare come una sconfitta. È sconfitta l’umanità, che non ha trovato il coraggio dell’ascolto e del dialogo, e si è nascosta dietro l’ignominia del potere, della forza e della violenza".