Prete pedofilo. Magione: "Siamo scioccati"

La comunità dei fedeli sconvolta evita commenti sull’arresto di Don Vincenzo che era arrivato a San Feliciano nel 2013

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Prima le videochat a luci rosse con i ragazzini siciliani, la sua terra di origine. Poi la richiesta esplicita a uno tra loro di venire in Umbria a trovarlo nella piccola San Feliciano. Un fatto che "rende - scrive il giudice - ancor più allarmante, se possibile, il pericolo che le condotte di prostituzione commesse dall’indagato possano avvenire anche dal vivo". E’ la storia nera di Don Vincenzo Esposito, parroco della piccola cittadina del Trasimeno, a sconvolgere ora la comunità e, in particolare, i fedeli della parrocchia che ogni domenica assistevano alla messa officiata dal sacerdote venuto dal sud. Faccia simpatica e tanta apparente disponibilità e empatia. Don Vincenzo Esposito arriva addirittura ad invitare uno dei ragazzini presso la sua abitazione a San Feliciano. Accade appena un mese fa, ed è a quel punto che i carabinieri di Termini Imerese, che nel frattempo hanno già messo sotto controllo i telefoni e hanno ormai sospetti concreti di un’attività di prostituzione minorile via internet, capiscono che non c’è tempo da perdere. Si legge nell’ordinanza del Gip di Palermo, Fabio Pilato che ha portato all’arresto del parroco con le accuse di prostituzione minorile aggravata e pedopornografia ai danni di quattro minorenni a cui il religioso faceva esplicite avances tramite watsapp e messenger. In carcere è finita anche la madre di uno dei ragazzi con le stesse accuse. La comunità di San Feliciano e Magione è sotto choc, qui don Vincenzo è arrivato nel 2013 e si è distinto per la sua particolare capacità di socializzare. Si è adoperato per il restauro della chiesa, era lui stesso a ricercare fondi, era in prima fila per sostenere gli sfollati di Norcia che qui hanno trovato casa nei mesi del sisma. Ieri nel piccolo borgo di pescatori nessuno aveva voglia di commentare.

"Siamo una comunità scioccata - le parole di un cittadino - dateci il tempo di capire...". E parte degli accertamenti degli inquirenti si sono concentrati proprio a San Feliciano nel negozio di tabacchi dove il parroco si recava - quasi giornalmente - per inviare le decine di euro che i ragazzini gli chiedevano in cambio di quelle conversazioni e filmati scabrosi, come emerge "dagli accertamenti patrimoniali - scrive la Procura di Palermo - e dalle conversazioni telefoniche, infatti, Esposito effettua le ricariche recandosi ad un tabacchi di San Feliciano, una consuetudine che i minori sapevano". "Conosco bene la persona,sono meravigliato di tutto", ha detto l’avvocato Renato Vazzana, il legale del prete. "Ho parlato con lui durante l’arresto - dice il legale - e l’ho trovato molto sereno seppure amareggiato. Domani nell’interrogatorio andrà a contestare tutte le accuse".

Sara Minciaroni

Erika Pontini