Presentata a Montefalco l’ultima fatica letteraria di Vera Slepoj

"L'inconscio di Cortina" è il nuovo libro della psicoterapeuta Vera Slepoj, che unisce la rappresentazione fotografica dei luoghi a quella del paesaggio interiore dello spettatore. Un'opera che esplora le parti dure e molli della nostra interiorità, le metamorfosi e l'interdipendenza tra i paesaggi fuori e dentro di noi.

Presentata a Montefalco l’ultima fatica letteraria di Vera Slepoj

Presentata a Montefalco l’ultima fatica letteraria di Vera Slepoj

Si chiama ‘L’inconscio di Cortina’ ed è il nuovo libro della psicoterapeuta Vera Slepoj, nato dalla collaborazione con il fotografo Lorenzo Capellini che in oltre mezzo secolo di attività ha raccontato la storia d’Italia dagli anni Sessanta a oggi. Il volume, presentato nella sala consiliare del Comune di Montefalco, alla presenza del sindaco Luigi Titta, ha voluto affiancare alla rappresentazione fotografica dei luoghi la relativa rappresentazione del paesaggio interiore dello spettatore. Una sorta di correlativo oggettivo, per dirla alla Eliot. Così alla roccia dolomitica di Cortina vengono associate le parti dure dentro di noi, presunte verità, sedicenti certezze e sicurezze, rigidità e convinzioni incrollabili. Al suolo delle Dolomiti, nate 250 milioni di anni fa, vengono poi legate le parti molli della nostra interiorità, quelle che hanno a che fare con le ferite e le paure, le inquietudini e le cicatrici. E infine, terza e ultima parte del volume, le metamorfosi. Ecco dunque che l’oro e l’amaranto dell’autunno, il bianco purissimo dell’inverno, il rosa della primavera e l’arancio dell’estate, diventano i colori della trasformazione. Alla giornalista Marina Valensise, moderatrice dell’evento, l’autrice ha raccontato, di fronte a un uditorio rapito dalle sue parole, la gestazione del libro, durata quasi un lustro: “Per molto tempo ho pensato che non fosse possibile tradurre l’inconscio di Cortina”, ha confessato Vera Slepoj. "Poi ho trovato la chiave interpretativa – ha aggiunto – individuando l’interdipendenza tra i paesaggi fuori e dentro di noi”. La presentazione del libro, edito per i tipi di Minerva, rappresenta la seconda tappa degli incontri con l’autore dell’edizione di quest’anno del premio letterario ‘Intrecci’, fondato dal maestro tintore Claudio Cutuli, al timone dell’omonima azienda di produzione sartoriale green. “Si tratta di un premio letterario che abbiamo chiamato ‘Intrecci’ proprio per marcare la dimensione di complementarità tra gli esseri umani, uniti tra loro, almeno idealmente, dall’inderogabile dovere della solidarietà". Un intreccio, dunque, che è dignità, uguaglianza e coesione sociale.