REDAZIONE UMBRIA

"Pietrafitta, energia pulita dalla centrale"

I sindacati: "Deve diventare l’hub regionale per le rinnovabili, a partire dall’idrogeno. Con il carbone il territorio ha già pagato"

Un polo energetico umbro in Valnestore, i sindacati spingono perché l’idrogeno venga prodotto qui. "La politica e la Regione dovranno assumersi l’impegno serio di rilanciare la Valnestore dal punto di vista economico, delle infrastrutture e occupazione. Occupazione, produzione e infrastrutture che riscattino un territorio che ha già dato molto in termini di impatto ambientale e inquinamento. Vigileremo affinché non vengano avanzati progetti di altro tipo, molto meno lungimiranti e impattanti per l’ambiente, che periodicamente si riaffacciano nel dibattito regionale".

Così in una nota Euro Angeli, segretario generale Filctem Cgil Perugia è tornato a parlare della centrale Enel di Pietrafitta, rimasta l’unico sito produttivo Enel in Umbria. Costruita nel 2002-2003 sta ricoprendo un ruolo fondamentale nello scenario nazionale, anche in funzione della fermata delle centrali a carbone. "Nel 2020 è stata fatta un’importante manutenzione – la nota del sindacato – per ammodernare l’impianto, con un investimento di decine di milioni di euro. Questi interventi migliorativi hanno reso la centrale molto competitiva, ma crediamo che possano essere fatti ulteriori interventi per renderla ancora più appetibile sul mercato". Ma il futuro secondo i sindacati è nelle rinnovabili: "Chiediamo a tutte le Istituzioni di impegnarsi ad intercettare le risorse del PNRR, al fine di trasformare Pietrafitta e la Valnestore nell’hub energetico regionale, dove sviluppare tutte le possibili forme di energia green. Oggi sono allo studio importanti progetti che riguardano il fotovoltaico e l’installazione di batterie per l’immagazzinamento dell’energia, ma oltre questi progetti che sono comuni a livello nazionale, è indispensabile rivolgere l’attenzione alle energie rinnovabili più innovative. Dobbiamo puntare alla creazione di impianti per la produzione di idrogeno nella Valnestore, perché tali impianti vanno fatti dove ci sono gli utilizzatori e coinvolgere Enel in questo progetto. La Regione non può parlare di impianti per la produzione di Idrogeno da fare in luoghi che poi richiedono il trasporto dello stesso per essere utilizzato. La Valnestore si presta alla produzione e utilizzazione con una filiera molto corta. Dobbiamo poi incentivare la prospettiva della mobilità elettrica e di conseguenza la produzione di colonnine per la ricarica e la produzione di batterie con tutto l’indotto che può creare".