
"La carenza di personale alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio (Sabap) dell’Umbria è ormai insostenibile. Dal 2017 ad oggi si è passati da 140 a meno di 50 dipendenti e questo mette a rischio la regolarità dell’attività dell’Ente". A denunciarlo con una lettera inviata al soprintendente Rosaria Mencarelli (foto) e al Mibact, è la Rsu dell’ente, con il sostegno del sindacato Fp Cgil. Secondo i rappresentanti dei lavoratori della Sabap Umbria, la "grave carenza di personale, peraltro nota da tempo all’amministrazione e che si aggraverà con ulteriori e prossimi pensionamenti, costituisce motivo di forte preoccupazione per le difficoltà che quotidianamente i dipendenti si trovano ad affrontare per assicurare il regolare svolgimento dei compiti istituzionali dell’ente". Il problema interessa tutti gli uffici, ma crea difficoltà in modo particolare a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che sono incaricati, proprio per la mancanza di personale preposto, a svolgere il ruolo di responsabili dei procedimenti di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio o il ruolo di responsabile unico del procedimento (Rup) nell’ambito dei lavori pubblici, non solo per conto della Sabap.