Perduti duemila occupati nel 2022 E ci sono 6.600 umbri inattivi in più

Dati negativi dall’indagine di Agenzia Umbria Ricerche. Pesa l’invecchiamento

Perduti duemila occupati nel 2022  E ci sono 6.600 umbri inattivi in più

Perduti duemila occupati nel 2022 E ci sono 6.600 umbri inattivi in più

In Umbria calano i lavoratori e aumentano le persone inattive. L’analisi di Elisabetta Tondini (nella foto) di Agenzia Umbria Ricerche racconta di un mercato del lavoro che cambia e che sconta una serie di difficoltà importanti. "Nel triennio 2019-2022 – spiega – si osservano due macro fenomeni territorialmente diffusi: diminuiscono le forze di lavoro (in Umbria più che altrove, -12 mila in soli 4 anni) e, per converso, aumentano le persone inattive (+6.600 nello stesso periodo), in particolare quelle che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare, a causa della fuoriuscita della generazione dei boomers dalla fascia in età lavorativa e del generale invecchiamento della popolazione".

Nel 2022 gli occupati in Umbria perdono 2 mila unità (-0,6% rispetto al 2021). "Si tratta di un calo lieve che però – continua Tondini –, anche a fronte della forte ripresa dell’anno precedente, non permette alla regione di recuperare i livelli dell’anno pre pandemico (-1,7%)". Il calo di occupati umbri interessa soprattutto la fascia 25-49 anni, che perde 5.900 persone. "Sono due i settori che in Umbria, dal 2021 al 2022, hanno determinato il calo occupazionale complessivo – aggiunge l’esperta – : le Costruzioni (-4.400 unità, pari al -16,5%) e le attività di servizi diversi dal commercio e dalle attività ricettive e di ristorazione (-2.600, pari a -1,6%). La perdita di complessive 7 mila unità è stata fortemente contrastata soprattutto dal settore agricolo (con 2.400 unità in più, pari a +23,4%) e dalle attività commerciali e turistiche (+2.100, ovvero +2,9%). Nonostante tale ripresa, si tratta di due settori che si caratterizzano per valori ancora lontani da quelli raggiunti nel 2019. In particolare, nel settore commerciale e delle attività di ristorazione e ricezione l’Umbria si trova al 2022 con 4.500 occupati in meno rispetto al 2019".

L’industria in senso stretto, nonostante una lieve crescita, staziona su valori comunque molto più elevati di quelli del 2019 a causa del forte balzo in avanti occorso nel 2021. Infine, per quanto riguarda il settore dei Servizi, nelle sue due componenti, ancora si pone ovunque sotto i livelli pre crisi, e l’Umbria manifesta da questo punto di vista la posizione più arretrata.