PATRIZIA PEPPOLONI
Cronaca

"Per le imprese serve un piano straordinario"

Pierluigi Metelli: ’Tra pandemia e guerra si rischia il blocco delle attività in poche settimane, bisogna agire con misure eccezionali’

di Patrizia Peppoloni

Foligno

L’avvocato Pierluigi Metelli, imprenditore per vocazione familiare, guarda con pragmatismo all’ondata di crisi che minaccia il mondo e l’economia e dal ’fronte’ della ’’Luigi Metelli Spa’’, cantieri e progetti in corso ben oltre i confini regionali per opere pubbliche e infrastrutturali, mette a fuoco le criticità e confida che l’emergenza sia a termine.

Energia alle stelle, rincari spaventosi delle materie prime, l’economia sta impazzendo?

"Diciamo che in questo momento la prima grossa difficoltà che un imprenditore incontra è nel fare programmazione, anche minima. L’incidenza dei costi è così variabile da diventare imponderabile. La domanda più difficile che si può rivolgere oggi a chi fa impresa è ’quanto costa questo prodotto, questa materia prima?’, oggi ho un costo, fra due giorni un altro, fra una settimana chissà...così è impossibile procedere, si vive alla giornata, costretti a ridiscutere all’infinito anche quello che era già definito. In questo momento di fatto non si conoscono più i prezzi unitari di ciascun prodotto, ma anche quando si ottiene un prezzo l’effetto è limitato e appunto non consente di fare programmazione".

Problemi di approvvigionamenti?

"Cominciano ad esserci ma è ragionevole supporre che l’indisponibilità crescerà. In queste condizioni le aziende che producono tendono a rallentare la propria attività, sperando di attutire gli impatti negativi e che la crisi acuta sia a termine. Siamo in una sorta di tempesta perfetta. Anche il Pnrr, che potrebbe dare prospettive di sviluppo in un tempo prossimo e definito e occasioni importanti anche sul fronte delle infrastrutture, rischia contraccolpi, ora tutto si complica. Anche prima della guerra in Ucraina c’erano stati forti rincari e carenze delle materie prime. Ora le cose stano ulteriormente peggiorando.

Un esempio dei rincari, per capire...

"Il cemento costava 65 euro alla tonnellata ora siamo sopra i 110. Il ferro è aumentato di sei volte e non siamo ancora al prezzo finale. Ed è impossibile riversare tutto questo incremento sul consumatore finale, ma non è neanche facile sostenerlo da soli, visto che l’energia per produrre è quintuplicata, il carburante è aumentato e tutto il resto.

Che ruolo gioca la speculazione in queste dinamiche?

"È chiaro che questa eventualità va verificata, bisogna chiarire il dubbio che possano esserci manovre speculative dietro l’altissima l’impennata dei prezzi. Questo è un ruolo che devono esercitare gli organi di controllo, la magistratura. Incrementi così forti inducono una riflessione, è giusto che la magistratura faccia accertamenti"

Cosa si rischia? E soprattutto come ci si salva?

"Fino ad ora gli interventi messi in campo sono pochi, a fronte di una situazione molto grave. Se non ci saranno interventi eccezionali e rapidi il mio timore è che nel giro di poche settimane le attività si paralizzino, che si arrivi alla sospensione. Le filiere si reggono sul rapporto di fiducia ed eventuali elementi speculativi vanno tolti di mezzo".

Cosa chiedono le imprese in questo momento?

"La revisione dei prezziari è importante ma è una decina d’anni che andava fatta. Il meccanismo revisionale funziona in condizioni normali, in una situazione come questa è necessario ma non sufficiente, non basta più. Ore servono provvedimenti eccezionali, il Governo deve capire che vanno messi in campo interventi straordinari, altrimenti come dicevo si rischia il blocco delle attività.

Il problema più urgente?

"Oggi noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di portare a termine gli impegni assunti. In questo momento nel Paese stavano partendo cantieri pubblici importanti, oltre a quelli privati. Pnrr, grandi opere pubbliche ricostruzione post-sisma, bonus edilizi: tutto questo non si può fermare. Il rischio a breve è di una penuria di materie prime, con prezzi altissimi.Serve uno stato di emergenza, come per il Covid. Molto incide anche la dipendenza dall’estero per materie prime e componenti, altro grosso problema. Il tetto massimo per energia e carburante può essere un primo provvedimento fondamentale. In questa fase forse non si potrà fare subito tutto quello che era stato programmato, forse si potrà fare qualcosa in meno ma si dovranno mettere le imprese in condizione di lavorare in modo sostenibile. Stavamo uscendo dalla pandemia con entusiamo e con nuovi strumenti. Non si deve permettere che tutto venga vanificato. Serve una regia a livello governativo. Noi, come impresa, cercheremo ancora una volta di buttare il cuore oltre l’ostacolo".