
Le Clarisse rimaste nel monastero di Sant’Agnese a Montone si trasferiranno in Libano entro l’anno
Le Clarisse del monastero di Sant’Agnese si apprestano a lasciare Montone, dopo ben sei secoli di presenza religiosa femminile nel borgo. Lo annunciano con una lettera pubblicata sul Bollettino della Diocesi di Città di Castello, motivando la scelta con la carenza di vocazioni: "Giunte a un numero troppo esiguo per poter portare avanti la nostra presenza nel monastero – scrivono – siamo purtroppo prossime alla chiusura". Resteranno fino alla fine del 2025, poi parteciperanno alla fondazione di un nuovo monastero di Clarisse in Libano, aderendo ad una richiesta di monsignor Cesar Essayan, francescano e Vicario apostolico per la Chiesa Latina nella terra dei cedri. Una scelta di cui si parlava già da tempo "giunta dopo un lungo tempo di discernimento personale e comunitario" tra il grandissimo dispiacere dei montonesi, molto legati alle monache, ed i tentativi del sindaco Mirco Rinaldi, espressi in una accorata lettera, di far recedere le religiose dalla decisione di chiudere (e quindi vendere) l’antico monastero.
Le monache che partiranno sono Damiana Ardesi, 62 anni, Celina Falcicchio, 75 anni, Gloria Paoletti 42 anni, Maria Grazia Contreras Paredes, 39 anni, Lucia Sciortino 62 anni. "In Libano, spiegano, sono presenti almeno 9 chiese cristiane al fianco delle quali cammineremo". Accanto a questo "il voler vivere a stretto contatto con i fratelli dell’Islam per testimoniare che l’amicizia e la fratellanza, nonostante le differenze, sono possibili, il voler essere nella terra in cui il Cristianesimo ha avuto inizio e da cui oggi chi può fugge a causa di guerre e crisi economiche". Infine il desiderio di prestare il proprio "orecchio di donne per le donne, soprattutto per le musulmane che si rivolgeranno a noi". La vita claustrale comunque continuerà secondo lo spirito francescano. Le claustrali infine ringraziano i montonesi "credenti e non, praticanti e non". "Vorremmo esprimere loro – concludono - il nostro grazie per tutto il bene, la stima, l’affetto che in tantissimi anni ci hanno sempre dimostrato. Non è facile neanche per noi partire: lasciamo un luogo caro, ricco di ricordi, di affetti, di tanto amore ricevuto. Chi volesse approfondire o farci domande può raggiungerci al nostro monastero. Le nostre porte sono, come sempre, aperte a tutti".
Pa.Ip.