Parla Capecchi: "Ho avuto anche il Covid"

Il giovane fotografo ha ottenuto l’ok per tornare in Italia dopo tre anni

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CASTIGLIONE DEL LAGO - "Ho avuto il Covid. In Perù all’inizio non mi era consentito il vaccino, essendo io straniero, alla fine sono riuscito a farmi somministrare una dose avanzata al centro vaccinale, era il vaccino cinese". Riccardo Capecchi oggi è felice, ha ottenuto l’ok per tornare in Italia e i suoi legali sono convinti che sia un buon segnale. Sta aspettando che il giudice trasferisca il decreto agli avvocati e loro lo manderanno all’ufficio immigrazione per le carte ufficiali con cui poter acquistare il biglietto. "Sperando che l’iter non risenta di disguidi burocratici – spiega Paolo Brancaleoni, promotore del comitato che lo sostiene e che si collega quotidianamente con Riccardo - pensiamo che nel prossimo fine settimana possa ripartire, al termine dell’udienza di venerdì". Il processo che vede imputato il giovane fotografo castiglionese con l’accusa di traffico internazionale di droga, dovrebbe terminare, in base al calendario delle udienze il 3 giugno, cioè quando Riccardo dovrebbe essere nel pieno della sua permanenza in Italia, ora che il giudice gli ha concesso 20 giorni in Italia come permesso umanitario, quindi presenzierà alle udienze via internet. "E’ successo tutto velocemente – continua Brancaleoni – in questa vicenda siamo andati avanti a colpi di scena, ma questo è il primo che ci ha colpiti in senso positivo. Aspettiamo solo che Riccardo rimetta finalmente piede in Italia dopo tre anni. Tempo in cui il suo comportamento è stato esemplare. Ricordiamo che questo ragazzo si è fatto 9 mesi in carcere da innocente a Lima. IN pieno lockdown mondiale ha affrontato la pandemia agli arresti domiciliari. Vogliamo solo riabbracciarlo ne ha passate davvero tante".