Una consacrazione internazionale nell’Olimpo del cinema; un riconoscimento di grandissimo livello per quella che è considerata una delle registe più influenti del panorama cinematografico. Parigi rende omaggio ad Alice Rohrwacher e lo fa con une retrospettiva dedicata all’ artista nata 41 anni fa a Fiesole ma orvietana doc, anzi di Castel Giorgio dal momento che il paese dell’Alfina non è solo il luogo in cui è cresciuta, ma anche quello a cui ha dedicato molte sue pellicole tra cui Le Meraviglie, interpretato dalla sorella Alba, Isabella Rossellini e Josh O’Connor e con il quale vinse nel 2014 il Gran Prix a Cannes. Il Centro Pompidou dedica ad Alice un programma completo di proiezioni dei suoi film, per u mese e fino al primo gennaio, ed altre iniziative che prevedono anche una speciale installazione dal titolo Bar Luna, ispirata al mondo della regista e in particolare al mito di Orfeo ed Euridice, intorno al quale ruota il suo ultimo film La Chimera. Il Bar Luna rappresenta un caffè italiano degli Ottanta: in questo spazio, a metà tra realtà e finzione, il pubblico è invitato a riflettere su ciò che è visibile e ciò che è nascosto e sul rapporto tra verità e immaginazione. Il cinema di Alice Rorwacher è particolarmente amato in Francia come dimostra, tra gli altri, anche il recente successo della Chimera, una pellicola che rende, come spesso accade, omaggio alla sua terra e alle due radici. E’ infatti la storia di Arthur, dotato del dono della rabdomanzia che utilizza per aiutare i suoi amici tombaroli, impegnati a depredare tombe etrusche. Anche il suo film Elegia contadina è inserito nel contesto dell’Alfina ed è nato per sostenere le battaglie di molti piccoli coltivatori della zona contro la diffusione sempre più intensa delle monoculture a partire dai noccioleti che, dopo la Tuscia, stanno occupando tanti terreni dell’Umbria sud.
Cla.Lat.