
"Dove sono i cinema, i teatri, le scuole, i negozi specializzati, i servizi? A distanza di anni, il centro di Perugia sta vivendo un impoverimento e un abbandono preoccupanti: chiudono attività storiche, i residenti continuano ad andarsene e per gli studenti ci sono sempre meno servizi e opportunità. Il Pil di questa area, che dovrebbe trainare la città, è addirittura più basso di quello delle periferie". Lo ha detto Sauro Cristofani, segretario del Pd di Perugia, in occasione del dibattito a più voci organizzato dal partito per raccogliere stimoli e proposte che rimettano in moto l’acropoli. "L’urbanista Hans Stimmann 10 anni fa parlava dell’importanza della valorizzazione dei centri storici delle città europee. Da noi cosa si sta facendo? Poco o niente. La situazione ci allarma - conclude Cristofani - Da qui l’idea di chiamare a raccolta chi il centro lo vive ogni giorno, a partire dai commercianti, gli studenti, i residenti e il mondo della cultura. Vogliamo ripartire dal dialogo per capire quello che serve". Le istanze non tardano ad arrivare. Primo Tenca, artigiano di lungo corso e presidente della Società generale di Mutuo Soccorso nota ad esempio, "che siamo indietro sui contenitori storici e questo la città non se lo può permettere. E’ inaccettabile. Mercato Coperto, Turreno, San Francesco al Prato, ex carceri: tutti vuoti da riempire. Il centro storico è un progetto in evoluzione e questi vuoti devono rientrare in questo progetto, altrimenti si perdono appeal, residenti e pezzi importanti del commercio".
E c’è anche il punto di vista del sociologo. "Il problema di Perugia – osserva il professor Roberto Segatori – è duplice perché non è solo la vivibilità del centro per i perugini ma è anche la dimensione di una città che è la capitale dell’Umbria. Allora per essere capitale dell’Umbria dovrà risolvere più velocemente il suo macro problema che è quello dell’orografia: l’accessibilità a Perugia è impossibile. Siamo arrivati con trenta-vent’anni di ritardo a risolvere il problema del nodo e della ferrovia centrale umbra. C’è una politica sbagliata sui prezzi dei parcheggi e dei mezzi pubblici. Dunque – avverte Segatori – o si cambia radicalmente questo stato di cose, oppure Perugia è destinata a vivere il suo paradosso: è attrattiva al suo interno ma il centrocontinua a perdere abitanti. Insomma se perde abitanti il suo centro storico, la sua funzione di capitale dell’Umbria si appanna". Intanto dal commercio arriva la richiesta "di flussi e di infrastrutture", mentre Vittoria Garibaldi, ex direttrice della Galleria nazionale dell’Umbria, invita a puntare sui grandi eventi (la mostra sul Perugino fece 700mila presenze). Lascia intendere che è necessario riprendere un po’ in mano la cultura. Quella vera.
Silvia Angelici