Omicidio Pamela Mastropietro, riaperta l’istruttoria sullo stupro

I giudici perugini devono accertare se il condannato per l’assassinio della povera ragazza l’abbia anche violentata. Due i nuovi testimoni

Pamela Mastropietro, diciottenne romana brutalmente uccisa a Macerata nel gennaio del 2018

Pamela Mastropietro, diciottenne romana brutalmente uccisa a Macerata nel gennaio del 2018

Perugia, 24 novembre 2022 - Due testimoni da sentire , prima di decidere se Innocent Oseghale, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018, sia colpevole anche di violenza sessuale oppure no. Ai giudici perugini, il 23 febbraio, la Cassazione ha inviato gli atti relativi a questa ipotesi di reato, dopo aver confermato la condanna per omicidio, emessa dal tribunale di Macerata e ribadita in appello ad Ancona. Dopo circa due ore di camera di consiglio, i giudici hanno accolto la richiesta della procura generale di dare luogo a un’integrazione istruttoria, sentendo gli uomini con cui Pamela, dopo essersi allontanata dalla comunità terapeutica di Corridonia dove viveva, aveva avuto rapporti sessuali protetti prima di incontrare Oseghale in un parco pubblico di Macerata. Pamela era stata uccisa e brutalmente mutilata. Il suo corpo era stato rinvenuto in due valigie. Secondo l’accusa, proprio l’atto sessuale, certo, sarebbe stato il movente del delitto.

"Prendiamo atto della decisione della Corte d’assise d’appello di Perugia, ma secondo noi a questo punto non si sarebbe dovuti neanche arrivare. Già due sentenze avevano riconosciuto "l’imputato colpevole e la stessa Procura generale di Perugia lascia intendere che sull’ipotesi di violenza sessuale in capo a Oseghale ci siano elementi abbastanza chiari– hanno commentato i familiari della ragazza –Rispettiamo chiaramente la decisione dei giudici e attendiamo con fiducia una nuova sentenza che possa dare giustizia a Pamela" "Riteniamo che questo contenuto probatorio non sia assolutamente decisivo" è il commento dell’avvocato Simone Mastraxia, difensore di Innocent Oseghale con l’avvocato Umberto Gramenzi. "Per come è formulata l’ipotesi accusatoria, il supplemento istruttorio richiesto dalla procura generale nulla può apportare all’ipotesi accusatoria e quindi ci auguriamo che la Corte d’assise d’appello di Perugia prenda atto dell’insussistenza delle risultanze probatorie a sostegno del reato di violenza sessuale, trasformato in circostanza aggravante, e assolva l’imputato" ha sostenuto ancora l’avvocato. La difesa di Oseghale ha chiesto di assolvere l’imputato dalla contestazione di violenza sessuale e che la sentenza di condanna all’ergastolo venga quindi rideterminata. Il 25 gennaio, a conclusione del rinnovato dibattimento, la nuova decisione dei giudici.