DONATELLA MILIANI
Cronaca

L’appetito vien... pedalando. Il locale che non ti aspetti

E’ l’«Osteria Ciclabile» di Foligno, posto unico in Europa

L'osteria "Ciclabile" a Foligno

Foligno, 5 giugno 2016 - Il nome è tutto un programma «Osteria Ciclabile-ladri di biciclette». Ma la vera sorpresa arriva quando si entra in questo delizioso locale di via Gramsci, la cosidetta strada della «Movida» cittadina: ogni oggetto e complemento di arredo è realizzato utilizzando parti di biciclette. «Perchè in questi spazi – spiega Stefano Luciani, classe 1961 folignate doc che insieme al figlio Luca e agli amici Alessandro Bini e Ugo Tini Brunozzi gestisce l’osteria –, per lungo tempo hanno lavorato gli artigiani che aggiustavano le due ruote. In questa città un mezzo di trasporto molto diffuso. Personaggi come Pucci e Quinto che aiutavano a risolvere i guasti del proprio mezzo di locomozione già negli anni ’60...».

Quindi l’idea di creare un posto così particolare nasce da lì?

«Direi unico – precisa – siamo i soli ad avere un posto simile in tutta Europa. Il marchio è depositato».

Quando avete aperto?

«Nel 2014, in dicembre. E devo dire che la risposta della gente è stata subito straordinaria. Qui tutto parla di bicilette come vede, dalle sedute ai tavoli, al manubrio per la birra alla spina (nella foto Luciani e una cameriera al bancone), al portaprosciutto, al portabottiglie. Tutto ideato da noi e realizzato manualmente. Perfino le luci che illuminano le sale sono fanali delle due ruote. Le selle sono gli sgabelli con poggiapiedi che naturalmente sono dei pedali»,.

Perfino la «Rosa» durante il Giro d’Italia che ha fatto tappa a Foligno vi ha dedicato una specialissima citazione.

«E’ vero e – aggiunge – devo dire che ci ha fatto piacere avere tra i nostri ospiti campioni e commentatori come Bartoletti. La cosa più divertente è vedere la gente che si ferma e fotografa incredula».

Ottanta posti divisi in tre sale. Ma veniamo al sodo, la cucina?

«Anche nell’offerta del cibo rispettiamo il concetto della nonna che andava a fare la spesa con la bici. Quindi, tutti piatti non a chilometro zero ma a portata di due ruote con materie prima che arrivano da Spello, Bevagna, Trevi e Nocera Umbra. Il menù spazia dalla pizzeria ai piatti tipici locali. Immancabile la pasta fatta a mano, stesa con il mattarello».

Clientela di sportivi ma anche di gente comune e e di tutte le età. E i camerieri, indossano maglie da ciclista.

«Beh, chiaro. Sono maglie vintage con le tasche sul retro, stile anni’50. I ragazzi lavorano con passione e si divertono».

A tempo pieno?

«No, siamo aperti solo la sera, dalle 19.45 fino a tardi».

Del resto questa via della Movida, che potrebbe trovarsi ovunque a Madrid come a Barcellona o Parigi, è in grado di attirare gente non solo per la cena.

«Infatti – conclude Luciani –. Qui si cominca con l’aperitivo, poi c’è chi viene a cena e chi invece per il dopo cena o il dopo teatro. L’appetito vien... pedalando!»