REDAZIONE UMBRIA

"Ospedale senza primari, inaccettabile". Il sindaco Secondi attacca la Regione

"Disservizi e forti difficoltà, ma la richiesta di un incontro è rimasta senza risposta". La lettera dell’Asl

"Ospedale senza primari, inaccettabile". Il sindaco Secondi attacca la Regione

"I primariati di Medicina Interna, Ostetricia Ginecologia e di Cardiologia sono tuttora vacanti, con procedure di selezione che sono appena alla fase embrionale e quindi non saranno immediate. Questa carenza di primari all’interno dell’ospedale di Città di Castello è un elemento di forte difficoltà organizzativa. Da parte della Regione manca il confronto istituzionale sulla sanità e mancano le risposte alle istituzioni locali richieste da tantissimo tempo, che sono assolutamente necessarie e che continueremo a rivendicare": in materia di sanità non usa mezzi termini il sindaco Luca Secondi. Recentemente la questione legata ai disservizi che si registrano all’ospedale tifernate è finita al centro del consiglio comunale con un’interrogazione dei consiglieri del Psi Loriana Grasselli, Luigi Gennari e Ugo Mauro Tanzi. Il primo cittadino ha precisato tra le altre cose che la richiesta di un incontro sulla sanità in consiglio comunale con i vertici della Regione sollecitata dal documento dei consiglieri è stata inviata all’assessore Luca Coletto, "ma non è arrivata alcuna risposta".

Lo stesso Secondi ha letto in aula la comunicazione dell’Usl Umbria 1 firmata dal direttore regionale della Sanità Massimo D’Angelo. In base a quanto riferito "per l’Unità operativa complessa di Medicina Interna il concorso bandito è stato successivamente sospeso per Covid ed è in attesa della riapertura dei termini; per Ostetricia e Ginecologia, l’ex primario Donatello Torrioli è stato collocato in quiescenza dal primo gennaio 2023, la Regione Umbria il 31 ottobre 2023 ha deliberato l’autorizzazione per il conferimento, ma il bando ancora non è stato emesso". Sempre in base a quanto comunicato dalla Usl nel documento "l’unità operativa di Cardiologia è in attesa di autorizzazione sia per l’ospedale di Città di Castello che di Gubbio-Gualdo Tadino". Il consigliere Gennari nell’illustrare l’interrogazione aveva precisato che i primariati vacanti, insieme ad altre questioni sanitari, fanno sì che l’ospedale perda di attrattiva: "Un umbro su cinque si cura fuori regione e questo non è dovuto a un mancato impegno degli operatori sanitari o alla loro professionalità, ma alla carenza di personale e di un’efficiente capacità organizzativa, con indirizzi chiari che arrivino dai vertici regionali", ha spiegato l’esponente del Psi che ha rimarcato come "un tema molto importante per l’ospedale di Città di Castello, non avvertito dai vertici regionali, sia proprio la carenza di personale sanitario medico".