Ospedale sempre più povero. Declassata la Radioterapia. A rischio anche altri servizi

Il sindaco Secondi incalza la Regione: "Dobbiamo difendere la sanità pubblica nel nostro territorio". Arcaleni: "Depotenziamento grave e inspiegabile" .

Ospedale sempre più povero. Declassata la Radioterapia. A rischio anche altri servizi

Ospedale sempre più povero. Declassata la Radioterapia. A rischio anche altri servizi

L’ospedale di Città di Castello che negli ultimi anni ha subìto un taglio dietro l’altro, inizia il 2024 con un ulteriore depotenziamento che riguarda la Radioterapia, ma tremano anche la Chirurgia ricostruttiva e altri servizi già all’osso. Tanto che il sindaco Luca Secondi chiede un confronto ai vertici della Regione, sia politici che amministrativi, con un’apposita commissione per poter analizzare, coinvolgendo il territorio, questi aspetti della riorganizzazione che devono essere chiariti. "Va difesa la sanità pubblica nella nostra realtà, vero e proprio territorio di confine: c’è il rischio di un depauperamento e di un flusso in uscita dei cittadini, costretti a rivolgersi altrove". Il 2024 si apre dunque con l’acuirsi del problema sanità già emerso l’anno scorso, tanto che c’era stata una manifestazione davanti all’ospedale per chiedere maggiore tutela. Evidentemente ciò non ha sortito l’effetto sperato, anzi. Sulla questione è intervenuta anche la consigliera di Castello Cambia, Emanuela Arcaleni: "Chiediamo risposte politiche chiare non solo per il personale medico e infermieristico sul piede di guerra per l’ulteriore declassamento, ma soprattutto per i cittadini che temono un’altra perdita di accesso alle cure, mentre altrove vengono investiti milioni in nuove strutture e si aumentano i posti dedicati al privato". Arcaleni ha presentato un’interrogazione sul depotenziamento dell’ospedale di Città di Castello: "Davvero grave e inspiegabile, avvenuto nonostante l’aumento esponenziale dei pazienti, e l’alta qualità delle cure erogate".