ERIKA PONTINI
Cronaca

Ricoverati costretti sulle barelle in corsia: allarme posti-letto in ospedale

Perugia, nei reparti di Medicina interna: senza bagno e con flebo ‘volanti’

Letti in corsia al Santa Maria

Perugia, 14 ottobre 2014 - UN PAIO DI CIABATTE in mezzo al corridoio dell’ospedale, un anziano costretto in barella, i fili volanti della flebo e solo un piccolo separè a garantire quel briciolo di privacy negata. La dignità di una persona messa in discussione dalla cronica mancanza di letti al «Santa Maria della Misericordia» nel momento più delicato: la malattia. E qui si curano malati di diabete, malati di tumore, malati di cuore. Le foto scattate in corsia (ieri) raccontano purtroppo questa storia.

RACCONTANO che nei reparti, in particolare quelli di Medicina interna — ma situazioni del genere si si registrano anche a Gastroenterologia e a Pneumologia — da mesi va in scena l’emergenza posti-letto. Tra Medicina interna, scienze endrocrine e metaboliche (Misem), Medicina del lavoro (Medlav), Medicina interna scienze oncologiche (Miso) e Geriatria sono assegnati in media dai 18 ai 24 posti letti per reparto. Che però ultimamente non bastano quasi mai alle esigenze della popolazione. E così via, dalle cinque alle sei barelle diventano letti nei giorni di punta

COLPA dei malati in aumento? Può darsi, ma nei corridoi si respira aria di polemica. Tra malati a disagio, parenti e medici. Costretti, questi ultimi, ad assumersi la responsabilità di ‘mettere a letto’ un paziente su una barella lungo un corridoio o negli androni.

SENZA BAGNO, se non in comune con tutto il reparto, ricevendo le visite dei familiari en-plein-air e le cure dei sanitari volanti: flebo, fili elettrici e ossigeno. Con la sicurezza che potrebbe risentirne. Per non parlare dell’ora dei pasti: i carrelli che fanno lo slalom tra tendine e separè. E dove si mangia visto che il tavolino non c’è? Una situazione difficile, che però ben pochi hanno il coraggio di denunciare.