REDAZIONE UMBRIA

Ospedale di Perugia: niente Rx, macchinario ko da anni. "E sempre più medici lasciano"

Il caso di Radiologia: un altro apparecchio si è rotto da poco e uno funziona male. "Barelle nei corridoi, disorganizzazione totale: questo è un transatlantico alla deriva e a rischio naufragio"

Perugia, 15 febbraio 2023 – C’è un macchinario a Radiologia che è fuori uso da più di quattro anni, un altro che si è rotto qualche settimana e il terzo - e ultimo - che funziona a singhiozzo. Dopo la denuncia di un consigliere comunale del Pd, adesso la questione viene anche sollevata dal sindacato Uil-Fpl, che lamenta come "peggiorino di mese in mese le condizioni del Santa Maria della Misericordia di Perugia". La conferma dei macchinari fuori uso arriva dall’Azienda ospedaliera, che ricorda comunque che l’attività di Radiologia prosegue.

Nel dettaglio, il segretario regionale Andrea Russo, aggiunge che questa situazione, "provoca" il continuo trasferimento dei pazienti agli ambulatori radiologici (che presentano a loro volta crescenti criticità), allungando i tempi di esecuzione degli esami e con il conseguente aumento del rischio clinico."Al problema delle barelle o letti aggiunti– spiega Russo –, e alle attivazioni di nuovi servizi e riorganizzazioni di quelli già operativi fatte senza tener conto delle segnalazioni di chi lavora in prima linea, si vanno ad aggiungere ulteriori problemi, in un crescendo che fa ormai apparire agli occhi l’ospedale perugino come un transatlantico alla deriva ed a rischio naufragio. Tra il personale, di ogni livello e ruolo, sono sempre di più coloro che cercano di abbandonare la nave – aggiunge – . Addirittura c’è chi è disposto a rinunciare alla qualifica dirigenziale e alla relativa retribuzione, tornando a fare il funzionario pur di andarsene. Ma riceviamo sempre maggiori richieste di aiuto da parte di chi non riesce più a districarsi tra disorganizzazione e scelte gestionali incomprensibili. Tutto ciò – conclude Russo – continua a demotivare fortemente le lavoratrici ed i lavoratori, accelerando un processo di smantellamento della sanità pubblica che non condividiamo assolutamente".