REDAZIONE UMBRIA

Ok all’intesa per 9.500 lavoratori umbri

Raggiunto a Roma l'accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle cooperative sociali in Umbria, coinvolgendo circa 9.500 lavoratori. L'accordo permette di recuperare il potere di acquisto eroso e riconosce il valore del lavoro svolto per garantire servizi alla persona e inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Tuttavia, la cooperazione sociale è fragile e necessita di un riconoscimento da parte delle istituzioni per garantire la sostenibilità del nuovo contratto di lavoro.

Ok all’intesa per 9.500 lavoratori umbri

E’ stato raggiunto a Roma l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle cooperative sociali. In Umbria coinvolge circa 9.500 lavoratori impegnati sia nel welfare che nell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. "Il rinnovo è un risultato importante che permette alle migliaia di lavoratori di recuperare il potere di acquisito eroso in anni di alta inflazione e qualifica il lavoro sociale. Con questo accordo le parti firmatarie hanno voluto riconoscere il valore del lavoro dei soci e dei lavoratori delle cooperative sociali che in Umbria svolgono un ruolo determinare per garantire ai cittadini la rete dei servizi alla persona e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità". A dirlo sono Andrea Bernardoni presidente di Legacoopsociali Umbria; Roberta Veltrini presidente di Federsolidarietà Umbria e Gianfranco Piombaroli presidente di Agci Imprese Sociali Umbria. "Questo rinnovo – aggiungono –, tuttavia, arriva in un momento in cui la cooperazione sociale della nostra regione è fragile, indebolita dalle crisi che si sono susseguite negli ultimi anni. "La valorizzazione della cooperazione sociale e delle persone che vi lavorano - aggiungono Bernardoni, Veltrini e Piombaroli - non può prescindere da un riconoscimento del suo ruolo da parte delle istituzioni e dei soggetti pubblici, a cominciare dalla Regione, le Usl ed i Comuni che nelle prossime settimane saranno chiamate a adeguare i contratti in essere e le tariffe dei servizi accreditati. Non possiamo lasciare il costo dei rinnovi contrattuali solo sulle spalle delle imprese, se così fosse, sarà pregiudicata la sostenibilità del nuovo contratto di lavoro e la sopravvivenza delle cooperative".