"Nodo di Perugia, il vento è cambiato. I fondi-Pnrr sono un’occasione"

Maurizio Mariotti, presidente Sezione di Perugia di Confindustria Umbria: "Rallentamenti ci sono stati, ma non è mai troppo tardi"

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PERUGIA

"Per la prima volta, assistiamo a un fenomeno contrario, ovvero al nascere di comitati di cittadini che sostengono fortemente la realizzazione del Nodo di Perugia". Maurizio Mariotti, presidente Sezione di Perugia di Confindustria Umbria, dice chiaro e tondo che su quest’opera di cui si parla da vent’anni, il vento è cambiato.

Ma davvero bastano un paio di incidenti in una settimana per riaccendere il dibattito sul Nodo di Perugia?

"La situazione che si è creata in queste due settimane ha reso chiaro a tutti, qualora ce ne fosse stato bisogno, che non è più sostenibile lasciare le cose come sono. La viabilità intorno al nostro capoluogo è al limite del collasso".

Perché da vent’anni non si riesce a prendere una decisione?

"Sicuramente ha inciso il costo dell’opera e mi riferisco all’intero Nodo Collestrada-Corciano nella sua progettazione originaria. D’altro canto, realizzare infrastrutture in Italia non è né facile né veloce. Poi ci sono i vari comitati contrari che di volta in volta si costituiscono e la politica che fa fatica a destreggiarsi e a prendere decisioni in tempi congrui".

E quanto pesano i ritardi fin qui accumulati?

"Molto, ma non è mai troppo tardi. L’Umbria ha bisogno di infrastrutture. È bizzarro che una regione che ha un’oggettiva centralità geografica sia ai margini di tutte le grandi infrastrutture di collegamento viario e ferroviario. L’Umbria, come ha affermato la presidente Tesei, dovrà diventare una cerniera di collegamento tra Nord e Sud d’Italia".

Sul secondo stralcio può esserci la grande occasione dei fondi del Pnrr?

"Ci si presenta una occasione irripetibile per realizzare l’intero intervento del Nodo di Perugia, l’unico che avrebbe un’azione risolutiva sulla congestione del traffico nella zona di Ponte San Giovanni, alleggerendo il traffico intorno a Perugia e reindirizzando il traffico pesante. Le stime di Anas hanno evidenziato una riduzione del traffico giornaliero medio del 25% nel tratto Ponte San Giovanni Collestrada, con una riduzione del 50% del traffico pesante. Tra l’altro il progetto del primo tratto è già stato finanziato con 10 milioni. Sono state, inoltre, preallocate risorse per 210 milioni per completare questo primo stralcio".

Ai comitati del no cosa replica Confindustria?

"Ogni volta che si parla di un investimento rilevante c’è qualcuno che si oppone. È una peculiarità tutta italiana. Credo che in questo caso le polemiche lascino il tempo che trovano. Inoltre il primo stralcio del Nodo Collestrada-Madonna del Piano si svilupperà per un tracciato di 7 chilometri di cui 3,5 di gallerie naturali e artificiali, oltre a un ponte su Tevere, limitando quindi al minimo l’impatto ambientale". Certo in un momento come questo di grande dibattito sull’ambiente, questo può apparire come l’ennesima colata di cemento e catrame...

"Anas ha dimostrato come il progetto non sia impattante come qualcuno sostiene, sorge a fianco di una infrastruttura già esistente e sono in corso studi e approfondimenti volti proprio alla tutela del paesaggio".

M.N.