REDAZIONE UMBRIA

«No allo scippo dell’Onaosi, qui a Perugia studiò anche Rodolfo Valentino»

Allarme per il ventilato trasferimento della storica istituzione a Roma

FU UN CONVITTORE Rodolfo Valentino

Perugia 21 febbraio 2016– L’allarme è risuonato forte, non uno squillo argentino ma un rombo di tuono. Riguarda l’Onaosi, l’ipotizzato trasferimento della sede amministrativa da via XX Settembre a... Roma. Il che fatalmente produrrebbe conseguenze immaginabili. Forse non a tutti è noto quel che rappresenta l’istituzione per la città e l’Umbria intera in termini non solo economici ma di tradizione culturale. Scopo primario è l’assistenza agli orfani di medici, farmacisti, veterinari seguiti fino alla laurea e alla specializzazione, contributi a chi voglia restare in famiglia attraverso una percentuale che ogni sanitario versa automaticamente all’ente. Ricco di proprietà. In via della Cupa si apre l’attuale ingresso del convitto femminile. Era la Sapienza Vecchia, arretrata di qualche passo verso via delle Streghe, risalente al 1368 e fatta per ospitare gratuitamente 40 studenti italiani e stranieri fino alla conclusione degli studi in giurisprudenza e scienze teologiche. Tra gli altri ci fu anche il figlio di Alessandro VI, il celebre Cesare Borgia, il duca Valentino. E molto dopo il figlio di Gioacchino Belli. La storia si tende come un arco: divenuto convitto nel 1890 nelle stanze si aggirava un ragazzino smarrito e poco avvenente che sarebbe divenuto in America l’idolo delle donne, il bel tenebroso Valentino, re del tango e dello schermo. Si aggiunga che all’interno sorgono un pozzo e una cappella con una Crocifissione, entrambi trecenteschi, e il teatrino goldoniano. “Gloria cittadina” l’ha definita con esatta misura Uguccione di Sorbello. Le proprietà sono estese. Nel 1970 venne inaugurato in viale Antinori il convitto maschile che accoglie anche studenti non convittori, con modica spesa, numerosi altri immobili sono donazioni di medici, ci sono due fonti termali, e dopo Montebello una villa appartenuta al conte Donini è aperta alle famiglie. Bene, anzi malissimo. Sono volati rumori, proposte sussurrate, volontà accennate. Nel consiglio hanno fatto barricate i professionisti ex convittori, legati a memorie che sono la storia di Perugia. E nel conto entrano lavoro e turismo. La maggioranza però è costituita da elementi romani, sindacalisti della sanità ed altro. Partita difficile: parola a Comune e Regione.