REDAZIONE UMBRIA

Nestlé premia i lavoratori Bonus anche in Perugina

Nonostante l’anno anomalo e l’andamento negativo dei mercati la multinazionale gratifica tutte le maestranze. Toia: "Era doveroso farlo"

Nell’uovo di Pasqua dei lavoratori Perugina anche quest’anno ci sarà un bonus di 2.500 euro lordi. Rientra nel premio che Nestlé Italia riconosce ai 3mila collaboratori impiegati nelle sedi e nelle fabbriche del Gruppo, compresi i circa 600 dello stabilimento di San Sisto. "E’ il bonus più alto degli ultimi anni che l’azienda, in accordo con le organizzazioni sindacali, ha voluto corrispondere nella sua totalità nonostante l’andamento negativo del mercato, fortemente segnato dalle difficoltà della pandemia. Il premio è un ulteriore riconoscimento concreto a chiusura del 2020, periodo in cui è stata garantita a tutti la piena retribuzione, anche quando alcune attività sono state sospese a causa della pandemia", fa sapere la multinazionale.

"In effetti – prosegue Gianluigi Toia, responsabile relazioni industriali di Nestlé – quello che ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno particolare: tutto il settore bar e pasticceria era chiuso per legge e quindi il fatturato complessivo del Gruppo ne ha risentito. Nonostante questi fattori, il premio è stato riconosciuto lo stesso perché ci è sembrato doveroso nei confronti dei lavoratori. Diciamo – conclude Toia – che i risultati sono stati ’interpretati’ in chiave diversa, tenendo conto dei parametri dell’anno anomalo. I nostri collaboratori, infatti, hanno svolto il loro ruolo garantendo la disponibilità dei prodotti anche nelle fasi più critiche dell’emergenza e continuando a venire al lavoro quando l’Italia era in lockdown". "Questo premio – aggiunge Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato gruppo Nestlé Italia e Malta – rappresenta un riconoscimento dello straordinario impegno condiviso dai dipendenti nell’anno più difficile di sempre". Soddisfazione anche da parte dei sindacati umbri di categoria per il riconoscimento dell’azienda alle maestranze di San Sisto, già messe a dura prova tre anni fa dal ridimensionamento degli organici. "Perugina – osserva Dario Bruschi, segretario generale Fai Cisl Umbria – ha sempre garantito la produzione e ci fa piacere che l’azienda ne abbia preso atto. Anzi, in questo ultimo biennio sono state portate in fabbrica nuove lavorazioni legate al Natale e destinate ai mercati esteri, anche se ci preoccupa la perdita dei volumi legati ad alcune produzioni storiche, come quelle dei Baci, causa lo stop dei bar".

Silvia Angelici