"Il bimbo non respira più". Tragedia durante la vacanza, muore neonato

A causare l’improvviso decesso può essere stata la cosiddetta sindrome ’Sids’

Neonato muore nel sonno

Neonato muore nel sonno

Passignano sul Trasimeno (Perugia), 30 marzo 2023 – Per capire cosa siano il dolore e la disperazione bisogna ascoltare il lamento di due genitori che hanno messo a dormire il loro bimbo piccolissimo e lo hanno ripreso in braccio senza vita.

Questa tragedia che non ha confine sta sconvolgendo una famiglia umbra che si trovava per qualche giorno in vacanza in Turchia.

La disgrazia li ha colpiti lontani dai loro cari, con quella che la scienza chiama Sids (Sudden Infant Death Syndrome) ma che tutti conoscono come la temuta "morte in culla".

Potrebbe essere stato questo tipo di decesso improvviso e di natura inspiegabile, che si verifica soprattutto tra il primo e il quinto mese di vita del neonato, a colpire il piccolo di appena due mesi. Quando si sono accorti che il bambino non respirava hanno gridato e chiesto aiuto ai soccorritori che hanno tentato in ogni modo di rianimarlo purtroppo senza risultato.

A questa tragedia si sono aggiunti la distanza e la difficoltà di interagire con le autorità locali. Subito la coppia, nella giornata di ieri, è stata raggiunta dai familiari più stretti. Mentre la comunità di Passignano si è stretta in un cordoglio muto e nel massimo riserbo. La famiglia è infatti non solo molto conosciuta ma soprattutto parte attiva della socialità locale e amata e rispettata da tutti.

La popolazione è sconvolta e il sindaco Sandro Pasquali che preferisce non esprimersi (lui stesso commosso per l’accaduto) ha già deciso di rinviare a data da destinarsi gli eventi che erano fissati in agenda per il fine settimana.

Perché a quanto si apprende la famiglia col piccolo feretro potrebbe far rientro in Italia lunedì, visto che della vicenda sono state interessate anche le autorità che sosterranno la famiglia nelle procedure di rito, ma si tratta ancora solo di supposizioni.

La coppia ha anche un altro bambino, di pochi anni più grande e la nascita del secondogenito li aveva riempiti di gioia, e dopo un periodo di intenso lavoro avevano deciso di godersi una piccola gita ad Istanbul da ragazzi esperti ed abituati a viaggiare. Anche i social sono muti, nell’epoca in cui tutto viene postato una tragedia simile ha spezzato anche l’ormai diffusa abitudine alla condivisione del dolore, resta nel petto come un macigno.