Nel carcere tira un’aria di rivolta: "Meno detenuti e più agenti"

L’appello del Sappe dopo che quattro reclusi hanno impugnato bastoni ricavati dai tavoli delle celle

Nel carcere tira un’aria di rivolta: "Meno detenuti e più agenti"

Nel carcere tira un’aria di rivolta: "Meno detenuti e più agenti"

Due detenuti minacciano gli agenti con delle aste di legno chiedendo di parlare con la direttrice della casa di reclusione, ma gli addetti della polizia penitenziaria riescono a fermarli. Si è vissuto, ancora, un pomeriggio ad alta tensione nel carcere di Spoleto. Nel tardo pomeriggio di venerdì, quattro detenuti (di cui due di origini campana e due sudamericani) hanno tentato di porre in essere una rivolta, posizionandosi al cancello d’ingresso della sezione. Due di loro, armati di bastoni ricavati dai tavoli in uso nelle celle e con minacce di morte rivolte al personale presente, hanno tentato di colpire l’ispettore coordinatore della che nel frattempo era intervenuto sul posto. I detenuti in questione pretendevano di parlare immediatamente con la direttrice dell’Istituto e, pur essendo stati informati che la stessa non era più in loco, a nulla sono valsi i tentativi di mediazione del personale di olizia presente, tanto da dover richiedere l’intervento del sostituto commissario, che dopo ore di trattative è riuscito a far desistere i rivoltosi dal proseguire nella loro condotta. "È solo grazie alla grande esperienza e professionalità degli agenti che la situazione non è degenerata con esiti ancor più nefasti ma resta il rammarico e la consapevolezza che a fronte di condotte così gravi non è stato neanche possibile applicare un regime di isolamento precauzionale per carenza di stanze singole, dovuta al sovraffollamento della sezione di appartenenza dei detenuti rivoltosi", denuncia il Sappe. "Da lungo tempo, - afferma il segretario dell’Umbria del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Fabrizio Bonino, - anche la direzione dell’Istituto ed ultimamente perfino la magistratura di Sorveglianza hanno sostenuto l’esigenza di una riduzione della presenza di detenuti appartenenti al circuito di Media Sicurezza per una condizione di oggettivo sovraffollamento dell’unica sezione destinata a tale circuito ed oggi uno sfollamento è quanto mai necessario". Per questo, conclude Bonino, "il Provveditorato regionale ed il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria devono necessariamente prendere atto delle pessime condizioni in cui il personale di polizia penitenziaria di Spoleto è costretto ad operare e devono provvedere con urgenza all’invio delle 38 unità che corrisponde al contingente recentemente stabilito nel piano di incrementi per il 2024, nonché provvedere ad uno sfollamento di detenuti appartenenti al circuito di media sicurezza per almeno 25 unità".