REDAZIONE UMBRIA

’Ne uccide più la lingua della spada’. Il vescovo Soddu cita il proverbio

E’ l’Azione Cattolica descrive un territorio da profondo Sud: "Può ancora salvarsi ma bisogna fare presto"

’Ne uccide più la lingua della spada’. Il vescovo Soddu cita il proverbio

"Se il linguaggio è triviale, non va bene. Deve essere sempre costruttivo, tant’è vero che abbiamo un bellissimo proverbio: ‘Ne ammazza più la lingua della spada’. Bisogna stare attenti". Così il vescovo Antonio Soddu in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Il presule ha ricordato "l’importanza della comunicazione attuale, dell’intelligenza artificiale ed anche degli algoritmi che, però, devono essere utilizzati con la ’sapienza del cuore’ nell’ottica di Dio". "Nella ricerca della notizia è doveroso porsi l’obiettivo di veicolare sempre la verità – ha detto ancora –. Cosa che i social non sempre agevolano".

Nell’incontro con la stampa, il presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Luca Diotallevi, ha sottolineato come il territorio ternano "viva una crisi economica e sociale che lo sta facendo scivolare verso il destino di tante comunità meridionali". Il professor Diotallevi, citando dati Cresme, ha descritto un territiorio da brividi: la provincia ternana è quart’ultima in Italia in termini di crescita del Pil nell’ultimo biennio; è penultima in termini di competitività; aumentano i disturbi alimentari tra i giovani e il tasso d’invecchiamento della popolazione cresce mentre in politica e nei partiti i cambi di casacca continui fanno di Terni "una realtà tipica del Meridione". La speranza è affidata a chi, nonostante tutto, ancora si batte, nelle parrocchie e nei quartieri, per la solidarietà, l’impegno civile, la tutela del bene comune. Ma bisogna far presto, perché chi rimane sul territorio non è più giovane ed è costretto a lottare quotidianamente per i bisogni primari, come la sanità. Il territorio può risollevarsi dal declino economico e sociale che lo segna distintamente da una ventina d’anni? "Si, ma ancora per poco – risponde Diotallevi – Terni deve fare sistema con i centri medi dell’Italia centrale. La nostra città, con la sua esperienza manifatturiera, ha chance enormi. Ma si deve immaginare un futuro comune, individuare qualcosa attorno a cui raccogliere queste idee. Per le ‘periferie competitive’ c’è una possibilità ma va immaginata una matrice di futuro e bisogna attivarsi subito. Se aspettiamo ancora, vista anche l’età mediana, senza nati e senza giovani, con gente sempre più stanca, poi questa prospettiva si esaurisce". Domenica l’assemblea nominerà il nuovo presidente dell’Azione Cattolica: il professor Diotallevi dopo due mandati deve lasciare la carica.

Stefano Cinaglia