“Natura/Utopia“, l’arte del riuso. Il rapporto fra l’uomo e l’ecologia

La mostra "Natura/Utopia: l'arte tra ecologia, riuso e futuro" a Perugia esplora il legame tra natura e utopia attraverso le opere di 13 artisti internazionali. Materiali riciclati, proiezioni interattive e riflessioni sulla sostenibilità caratterizzano l'esposizione curata da Marco Tonelli.

“Natura/Utopia“, l’arte del riuso. Il rapporto fra l’uomo e l’ecologia

“Natura/Utopia“, l’arte del riuso. Il rapporto fra l’uomo e l’ecologia

L’arte contemporanea come filtro privilegiato per riflettere sull’ecologia, sul rapporto tra uomo e natura, sulla sostenibilità, il riuso dei materiali e la riprogettazione dello spazio urbano. Ecco “Natura/Utopia: l’arte tra ecologia, riuso e futuro“ la nuova mostra di Fondazione Perugia curata da Marco Tonelli che fino al 3 novembre si può visitare nella sale di Palazzo Baldeschi, in pieno centro storico.

Il percorso espositivo si snoda nel dialogo tra natura e utopia attraverso le opere di 13 maestri della scena internazionale che hanno fatto del concetto di utopia, riuso, progetto e natura la poetica fin dagli anni ‘60. Si parte con le “casette“ ecologiche e i gazebo sentimentali di Ugo la Pietra, le sculture-alberi fatte di materiali insoliti di Loris Cecchini ma anche i coloratissimi tappeti natura di Piero Gilardi, a diretto confronto con le maschere tribali di Gonçalo Mabunda, artista del Mozambico, realizzate con il riuso di armi, proiettili, granate, fucili. Suggestioni con Kaarina Kaikkonen i suoi quadri fatti con abiti di recupero, con Paolo Canevari e i suoi “Black Pages“. Poi tavole e modelli di greenhouse Gianfranco Baruchello, la video-arte di Peter Campus, i paesaggi di mondi utopici di Nicola Toffolini e l’opera immersiva di Giuliana Cunéaz con video proiezioni interattive. Poi un maxi quadro di Pascale Marthine Tayou con buste di plastica colorate, la “Struttura del tempo“ di Giuseppe Penone (alberi fusi in bronzo) e la pittura che sublima le iconografie della natura di Davide Benati. C’è anche la proiezione di un estratto de “Il pianeta azzurro“ di Franco Piavoli. Lungo il percorso sono disponibili Qr Code per farsi guidare dalla voce del curatore, a corredo della mostra il catalogo (Fabrizio Fabbri Editore), realizzato in carta riciclata.

Sofia Coletti