
Magdi Allam ha invitato i presenti a lottare per evitare la costruzione. «La moschea è un’offesa a tutta l’Umbria»
Umbertide, 2 aprile 2017-«La moschea è un’offesa a tutta l’Umbria». Quando Vittorio Galmacci pronuncia questa frase parte l’applauso, primo di una lunga serie. La sala San Francesco è strapiena: insieme agli umbertidesi gente di Perugia, Città di Castello, Todi, Terni Marsciano, Cortona, venuti venerdì sera ad ascoltare Magdi Cristiano Allam. Tema: la discussa moschea di Umbertide. Mattatore assieme ad Allam il consigliere regionale della Lega Nord (organizzatrice dell’incontro) Valerio Mancini; tra i politici, Umbertide Cambia al gran completo, Giovanna Monni (centro destra), il consigliere regionale Marco Guasticchi.
Tra i leghisti Virginio Caparvi, Luca Briziarelli, Nico Mazzoni. Mancini ha sparato a zero ricordando i silenzi furbeschi del Comune sulla moschea e le difficoltà per ottenere i documenti e facendo a pezzi la lettera del sindaco Locchi al ministro dell’Interno Minniti: le richieste avanzate - ha detto in sintesi - dicono chiaramente che il Comune sa di aver autorizzato la costruzione di qualcosa di pericoloso. Poi è toccato a Magdi Allam, con una dissertazione sull’Islam e sui pericoli ad esso connessi.
Spunti che riguardano anche Umbertide: «l’associazione islamica locale – ha detto – è legata all’Ucoii, a sua volta legata ai Fratelli Musulmani, gruppo radicale che mira ad islamizzare l’Europa usando ogni mezzo». Quindi la distinzione tra Islam (che Allam condanna nel suo complesso in quanto oppressivo e violento) ed il singolo fedele: «non è mai esistito l’islam moderato; può esistere un islamico moderato come lo sono stato io: un laico che non rinuncia all’uso della ragione». Per Allam la moschea potrebbe portare in città migliaia di fedeli: diventano centri di predicazione, socializzazione, assistenza tali da costituire poli di attrazione, specie se grandi e ben organizzati.
Quindi la distinzione tra moschea e centro islamico: «i centri sono una truffa, solo un artifizio giuridico che, grazie alle associazioni islamiche, seminano nelle città le moschee, vere roccaforti della predicazione islamica». Infine l’invito a lottare, chiedendo ai cittadini di esprimersi con un referendum, caldeggiato dalla Lega.
Pa. Ip.