
Incontro Anci Umbria: proposte per gestire inserimenti minori in strutture protette. Chiesto fondo regionale, modifica legge e supporto da parte di Anci Nazionale. Comuni in difficoltà, necessaria azione istituzionale.
Come gestire gli inserimenti dei minori nelle strutture protette: se ne è parlato in occasione dell’incontro organizzato da Anci Umbria in Provincia e al quale hanno preso parte amministratori e tecnici. Erano presenti anche due delegati delle Prefetture di Perugia e Terni, rispettivamente, Susanna Tabarrini e Luca Iervolino, mentre per I Parlamentari umbri – tutti invitati all’iniziativa – è intervenuta la senatrice Emma Pavanelli (M5S). Tra le proposte emerse, quella di chiedere alla Regione Umbria di costituire un fondo di riserva per una compartecipazione ai costi a cui i Comuni possono attingere in caso di necessità; interessare direttamente le zone sociali; sollecitare i Parlamentari a presentare un’eventuale modifica del comma 4 dell’articolo 6 della legge 328 del 2000 affinché la spesa non sia più solo a carico dei Comuni ma dello Stato; informare e sostenere l’azione di Anci Nazionale su questo tema, visto che già tempo ha avviato un’interlocuzione con il Governo. "Dall’incontro è emerso che anche i Comuni di maggiori dimensioni – sottolinea il prsidente di Anci Michele Toniaccini – cominciano ad essere in sofferenza come nel caso di Perugia che, è stato riportato, con 142 minori inseriti, di cui 18 non accompagnati, e 1.436 minori in carico gestisce numeri impegnativi - che raccontano di un’emergenza sociale - per una spesa di circa 5 milioni di euro l’anno. Stessa cosa per i Comuni di Foligno, dove la spesa è di oltre 1 milione di euro, e Spoleto, dove la cifra è di circa mezzo milione di euro. Pertanto abbiamo deciso di creare un documento e di inviarlo a tutti i livelli istituzionali con alcune proposte che abbiamo condiviso in seno a questa importante riunione molto partecipata".
Silvia Angelici