
Sara Mariucci, la bimba di poco più di tre anni uccisa il 5 agosto 2006 da una scarica elettrica sprigionata da un giochino lungo la spiaggia di Villapiana Scalo mentre si trovava in vacanza con i genitori, rappresenta ormai una straordinaria risorsa alla quale in tanti si rivolgono ed in molti confidano quale potente mediatrice con il Cielo. La conferma si è avuta ieri quando un migliaio di persone, provenienti anche da diverse località dell’Umbria e non solo, ha partecipato, in maniera consapevole e commossa, alla santa messa concelebrata dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini e da altri sacerdoti, tra cui il neo parroco Mons. Mauro Salciarini, nella spazio circostante la chiesa parrocchiale di S. Martino in Colle. Una soluzione logistica che ha consentito di aggirare e rispettare le norme anti Covid-19 tuttora in vigore. Ancora una volta, come si legge nella preghiera alla Madonna Morena, la vergine venerata nella boliviana Copacabana, strettamente legata alla vicenda della piccola, hanno voluto porre la loro "preghiera nelle mani innocenti della piccola Sara, perché sia lei ad offrirtela, affinchè tu la presenti al Figlio tuo e Signore Gesù". La preghiera, riportata sul ricordino, è stata composta dall’emerito mons. Mario Ceccobelli il primo novembre 2006 e rispecchia un sentire popolare sempre più radicato. La folla di ieri, tra cui gruppi familiari con bambini piccoli, è stata una delle tante testimonianze, al pari di quelle che si possono leggere sul volume nella "Cappella Mamma Morena", adiacente la chiesa parrocchiale, dove Sara riposa dal 28 marzo 2016. Tutte attraversate da invocazioni e sicurezza di ascolto. In una delle ultime, composta da poche righe, si legge: "Ti ringrazio Sara per essermi stata vicina durante la malattia ed aver guidato la mano dei medici durante l’interveto operatorio".
Nella omelia il vescovo Luciano, nel commentare le letture del giorno, ha ricordato che la vicenda di Sara ci insegna che la nostra vita è sempre nelle mani di Dio. Al termine della cerimonia in tanti si sono stretti intorno ai genitori Anna e Michele, ai fratelli e sorelle, al nonno Palmiro dalla folta barba (non si è più rasato da quando Sara è salita al cielo), ai familiari. Tra i presenti anche il magistrato Cutriciello, attualmente a Firenze. Il 5 agosto 2006 era p.m. a Castrovillari e come tale fu tra i primi a prendere in mano, con rigore e sensibilità, la vicenda giudiziaria della bambina.
g.b.