
Si è rinnovata ieri 12 luglio l’ormai tradizionale messa in grotta per la festa di S. Benedetto, dal 1968 Patrono degli Speleologi, nel massiccio del Monte Cucco, le cui viscere custodiscono un patrimonio ipogeo di fama mondiale. La solenne cerimonia religiosa, presieduta da Mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo della Diocesi di Gubbio di cui Costacciaro è parte integrante, è stata celebrata non nella “Sala Cattedrale”, interessata attualmente da lavori di manutenzione all’impianto elettrico, ma nell’altrettanto significativa Grotta di S.Agnese, dove avrebbe vissuto una giovane eremita del posto, S. Agnese appunto, la cui vicenda è stata studiata e divulgata dallo storico Euro Puletti. Alla cerimonia religiosa, animata dal coro parrocchiale, hanno partecipato il sindaco Andrea Capponi, rappresentanti dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro e delle forze dell’ordine, i comandanti della stazione forestale di Scheggia - Pascelupo e dei carabinieri della Stazione di Sigillo, oltre ad un nutrito gruppo di fedeli, sinonimo di una tradizione ormai radicata e partecipata. In una breve, ma intensa omelia, il vescovo Luciano ha operato una riflessione sulla vita e l’opera di San Benedetto, partito dal basso, da una grotta appunto, per arrivare in alto. "Teniamo in maniera particolare a questo annuale appuntamento – ha detto il sindaco Andrea Capponi – e siamo grati all’emerito Ceccobelli ed al vescovo Luciano per aver garantito la continuità. È un appuntamento che nel nome di S. Benedetto valorizza la riscoperta delle nostre radici. Anche il Beato Tommaso, nostro Patrono, ha vissuto da eremita per 55 anni in una grotta del Monte Cucco. Siamo felicissimi di questa celebrazione che richiama lo stretto legame tra Costacciaro, le Grotte del Monte Cucco e Patrono".