In appena quattro anni il comprensorio spoletino perde 1200 posti di lavoro nelle aziende, aumenta l’emigrazione giovanile e vede invecchiare la popolazione. Regge il turismo, a gonfie vele solo la filiera dell’olio d’oliva. Sono i dati emersi dal report della Camera di Commercio dell’Umbria, che hanno rappresentato le linee giuda dell’incontro di ieri, tra i vertici camerali, le istituzioni e le categorie economiche e professionali del comprensorio, alla presenza del sindaco Andrea Sisti e del presidente camerale, Giorgio Mencaroni. Il dato più significativo relativo all’area dello spoletino (Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria), è quello della demografia: dal 2011 al 2023 il territorio è sceso da 48.054 residenti a 45.274 (-5,8%), e così procedendo perderà ulteriori 5.107 abitanti al 2042, con -1.275 residenti nella fascia d’età 0-14 anni, -5mila 869 in quella 15-64 anni e un aumento della popolazione over 65 (+2027). A ciò si aggiunge il fatto dell’emigrazione giovanile, che si è andata via via accentuando e che completa il quadro di un comprensorio che invecchia e lo fa più rapidamente della media nazionale e di quella umbra. Tra gli elementi positivi, lo spoletino mostra un indice di disuguaglianza più basso sia rispetto al dato nazionale che a quello umbro, mentre sul turismo (l’industria turistica conta 287 attività e 1.139 addetti) si rileva una crescita interessante negli ultimi anni, nonostante l’indice di presenze turistiche per abitanti pari a 7 è inferiore sia al 7,5 dell’Umbria che all’8,2 del dato nazionale. Quanto ai dati più generali, le imprese attive del comprensorio nel 2023 sono 4.105, il 5,3% del totale regionale (erano 4.264 nel 2019) e gli addetti delle imprese attive sono 13 671, pari al 4,7% del totale regionale. Nel 2019 gli addetti delle imprese attive dello spoletino erano 14.849 (il 5,3% del totale regionale). Per quanto riguarda le società di capitali (quindi S.p.A., S.r.l., cooperative, società in accomandita per azioni), un’azienda è passata a pagare alle banche, in media, da 18.039 euro annui nel 2019 a 53.431 euro nel 2023 a causa degli investimenti. L’unica eccellenza rimane la filiera dell’olio d’oliva: in media, il valore della produzione di un’impresa della filiera dell’olio nei comuni di Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Campello sul Clitunno e Spoleto è 5,4 volte superiore alla media umbra e 7,2 volte più alto della media italiana.
CronacaMeno residenti e posti di lavoro. Il comprensorio annaspa nella crisi