Maxisequestro di articoli sanitari. Fermati ben cinquecento ’pezzi’

Etichettatura irregolare: all’azienda una multa di 20mila euro. Controlli dell’Agenzia delle Dogane

Maxisequestro di articoli sanitari. Fermati ben cinquecento ’pezzi’

Maxisequestro di articoli sanitari. Fermati ben cinquecento ’pezzi’

Oltre 500 articoli sanitari sequestrati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) di Terni per irregolarità nell’etichettatura. Multa di 20mila euro all’azienda coinvolta. Nel mirino una partita di sanitari importati da una nota azienda italiana del settore. I funzionari Adm, nell’ambito di controlli sulla sicurezza dei prodotti e sulla tutela del made in Italy, hanno riscontrato che l’etichettatura di una parte della spedizione, ovvero 26 colli pari a 512 pezzi tra wc e lavabi, non recava, nonostante la presenza del marchio registrato, indicazioni precise ed evidenti circa l’origine o provenienza estera della merce. "Ciò avrebbe potuto trarre in inganno il consumatore medio - sottolinea l’Agenzia delle Dogane – circa la corretta origine dei prodotti". La società è stata pertanto sanzionata per l’uso fuorviante di marchio registrato e per l’irregolarità sotto il profilo delle modalità di etichettatura "nel rispetto delle disposizioni sulla repressione delle false e fallaci indicazioni di origine ai sensi dell’art. 4, comma 49 bis, della legge 350/2003".

"Inoltre, tenuto anche conto del fatto che l’importatore non ha prodotto la dichiarazione circa le informazioni che verranno rese in fase di commercializzazione sulla effettiva origine estera del prodotto – continua Adm – si è proceduto al sequestro amministrativo della partita, ai sensi dell’art. 13 della Legge 689/1981, sanzionando la società ai sensi dell’art. 16 della medesima legge, con la possibilità di ammetterla al pagamento della somma di 20mila euro". Gli atti sono stati quindi trasmessi per conoscenza alla Camera di Commercio.