REDAZIONE UMBRIA

Maxi-impianto per polli e tacchini Gli allevatori: "C’è il rischio aviaria"

Gli operatori del Trasimeno "Una follia dare permessi per strutture intensive dove transitano specie migratrici"

"Avremmo potuto comprarlo noi, ma non l’abbiamo fatto per questioni di sostenibilità e per il rischio aviaria". Nel tanto parlare di queste settimane in merito al possibile insediamento di un allevamento intensivo di polli in località Piana - dopo l’acquisto all’asta di un vecchio allevamento ormai in disuso - mancava soltanto una voce: quella degli allevatori locali.

"Attualmente - spiegano - al contrario di quanto si possa pensare, la consistenza di allevamenti avicoli a Castiglione del Lago è molto contenuta rispetto a molte altre zone d’Italia, questo ci permette già da alcuni anni di allevare tacchini "Antibiotic-free". Le strutture dismesse da oltre 10 anni acquistate all’asta con l’intento di creare nuovi insediamenti non creano solo dissapori per gli imprenditori del turismo ma anche per gli allevatori locali, perché molti non sanno che l’Umbria è considerata tra le zone ad alto rischio aviaria, proprio per la presenza al Trasimeno delle specie aviarie migratrici". Ed ecco dove va a parare il ragionamento. "Proprio per questo – dicono gli allevatori locali – pensiamo sia una follia dare permessi di rimettere in funzione strutture che si trovano proprio in riva al lago, con il rischio di compromettere la salute e il benessere animale e un mercato che sta puntando alla qualità e non alla quantità. Pensate che le realtà presenti in loco da decenni non avrebbero avuto la possibilità di acquistare? Non è questo, il motivo è che continuando ad aumentare gli allevamenti aumentano anche i rischi sanitari, ma ai grandi speculatori non interessa".