REDAZIONE UMBRIA

Mano tesa alle famiglie indigenti. Soldi per bollette, affitti e medicine

Dalla Fondazione Carit contributo di 47mila euro alla ’San Vincenzo’. L’obiettivo è "restituire dignità e fiducia"

Mano tesa alle famiglie indigenti. Soldi per bollette, affitti e medicine

Dalla Fondazione Carit 47mila euro al progetto della San Vincenzo de Paoli “Camminiamo insieme: famiglia, amicizia, speranza”, a sostegno delle famiglie indigenti assistite dalle conferenze parrocchiali dell’associazione caritativa diocesana. L’obiettivo, spiega la San Vincenzo, presieduta da Roberto Reale, è "restituire dignità a chi per le difficoltà della vita sente di averla persa, restituire alle famiglie in crisi economica ed esistenziale serenità e fiducia nel futuro attraverso il sostegno morale ed economico, creando una rete di relazioni solidali in cui nessuno si senta escluso e cresca nella propria autostima, trovando stimoli a migliorare la propria condizione". La San Vincenzo, che opera sul territorio con dieci conferenze parrocchiali e interparrocchiali, con il Centro di ascolto e con l’Emporio Bimbi, aiuta oltre duemila persone. L’intervento finanziato dalla Fondazione Cari si rivolge in partricolare al "sostegno ai bisogni primari della famiglia, da quelli dell’ambiente domestico come il pagamento di utenze, affitti, spese condominiali, acquisto di generi alimentari e di igiene, a quelli per la salute con il pagamento di visite mediche, medicinali, ausili vari, fino a quelli dell’istruzione con il pagamento di libri di testo, materiale di cancelleria, mense e trasporto scolastico e non ultime le attività rivolte al benessere personale, con particolare attenzione per le fasce più deboli come anziani e bambini, soprattutto stranieri poco integrati". Il progetto prevede inoltre specifiche iniziative "per migliorare il proprio benessere e qualità della vita, coltivare le relazioni umane, creare occasioni di evasione e di integrazione, si organizzeranno feste per i bambini e gite per gli anziani, momenti culturali, conviviali e ludici".

"Il sostegno amicale - sottolinea l’associazione – tende ad evitare la disgregazione delle famiglie, gravissima conseguenza della crisi economica che diventa crisi esistenziale. Condizione essenziale per l’unità del nucleo familiare è la disponibilità della casa e la certezza di avere il necessario per l’alimentazione e la cura della persona, ma anche il riappropriarsi della propria dignità, sentendosi parte della comunità"