Manager del cibo. Serve la “cultura“

Manager del cibo. Serve la  “cultura“
Manager del cibo. Serve la “cultura“

Università degli Studi di Perugia e Università per Stranieri mettono in campo un corso per formare professionisti e manager la cui competenza sia rivolta allo sviluppo del turismo enogastronomico sostenibile, all’export agroalimentare italiano e alla gestione delle risorse territoriali e culturali collegate al cibo. E’ un corso di laurea magistrale inter-ateneo dal titolo “Management e Cultura Italiana del Cibo”. E’ stato sottolineato che "il corso si pone l’obiettivo di formare professionisti attivi nel mondo agroalimentare del nostro Paese. Creare valore richiede capacità innovative, professionalità a più dimensioni, in grado di interagire con realtà locali e internazionali. Cultura, economia, regole sono gli ingredienti di una formazione orientata alla crescita, alla dimensione umana del cibo, al rispetto dell’ambiente. Nuove figure di professionisti formati attraverso stage, tirocini, seminari, esperienze dirette, nella rete di relazioni imprenditoriali del corso". Il percorso offre due curricula: il primo orientato all’export di prodotti agroalimentari, l’altro invece all’enogastronomia e all’enoturismo, perché, ovviamente, i prodotti agroalimentari sono sia in uscita verso i mercati esteri sia coinvolti nei servizi turistici legati al cibo. La parola cibo nel titolo del corso, infatti, evidenzia come non si tratti, semplicemente, di alimenti in quanto tali, ma al tempo stesso di beni culturali. Oggi la vendita di questi prodotti necessita di informazioni e conoscenze specifiche, dallo storytelling all’organizzazione di eventi. È stato perciò progettato un corso fortemente interdisciplinare, che si occupa di tutto quanto ruota intorno al cibo: dall’economia, alla giurisprudenza, dagli aspetti umanistici dell’antropologia a quelli agrari.