
Picchiava la moglie, la offendeva, la minacciava di morte o di sfregiarla. E le impediva di vivere “all’occidentale“ vietandole anche solo di tingersi i capelli. Per questi motivi il pubblico ministero Tullio Cicoria ha chiesto il rinvio a giudizio di un uomo, originario del Marocco di 59 anni (difeso dall’avvocato Antonella Fortunato), per maltrattamenti in famiglia. Vittima della sua violenza la moglie, 35 anni. Il reato è aggravato perché in diverse occasioni quelle violenze si sono verificate davanti ai figli. L’udienza davanti al gip Margheria Amodeo è stata fissata per il 27 settembre prossimo.
La denuncia era stata presentata dalla donna nel giugno dello scorso anno. "Il primo episodio di violenza – raccontava la 35enne, assistita dall’avvocato Michele Maria Gambini – è avvenuto all’inizio del 2017, quando ho deciso di fare una tinta per capelli. Mio marito si è adirato moltissimo, sostenendo che non avevo il diritto di tingere i capelli e mi ha aggredito fisicamente: mi ha gettato nel letto e ha cominciato a colpirmi con schiaffi e pugni, nonché mi ha sputato in faccia più volte". Gli episodi di violenza sono diventati "costanti" dalla fine del 2019 quando la donna ha deciso di separarsi, per l’uomo un inaccettabile affronto personale che lo giustificava, a suo parere, ad adottare ogni tipo di aggressioni e violenze.
E minacce, come "ti spezzo", "ti brucio", "ti faccio mangiare la terra". Non solo: il marito minacciava di riportare la donna in Marocco, dopo averle sempre impedito di fare richiesta per a cittadinanza italiana. Poi il controllo “economico“, la gestione dei soldi. Fino all’apice, nell’aprile 2021, quando la donna è stata aggredita dal marito, ancora una volta dopo una lunga serie di minacce, in un’area verde a Mugnano: a salvarla in quell’occasione fu il provvidenziale intervento di un passante. Un calvario lungo anni al quale, più volte, hanno assistito in figli della coppia. E’ stato proprio uno dei due ragazzini a sostituire l’acido muriatico con candeggina nella bottiglia che il padre aveva acquistato e nascosto in casa: l’uomo continuava a minacciare la moglie di volerla sfregiare. Adesso sarà il gip Amodeo a decidere sul rinvio a giudizio.
AnnA