
C’è anche un’intercettazione con il trojan tra Luca Palamara, l’ex ministro (inquisito a Roma) Luca Lotti e il deputato Cosimo Ferri in cui parlano di come evitare l’indagine di Perugia tra quelle che i pm Gemma Miliani e Mario Formisano hanno chiesto al gip Lidia Brutti di trascrivere, mediante perizia, all’esito dell’udienza stralcio fissata per il 16 luglio prossimo. In tutto un centinaio di telefoniche e una decina di ambientali registrate dal Gico della Guardia di finanza grazie al virus di Stato installato sul cellulare dell’ex numero uno di Unicost, indagato per corruzione. Si tratta delle "conversazioni rilevanti", secondo la procura "sui fatti oggetto di contestazione".
Questa con i parlamentari si riferisce, in particolare, al 28 maggio 2019, dopo l’ormai famosa riunione all’Hotel Champagne con i consiglieri del Csm per decidere le sorti della procura di Roma del dopo-Pignatone e indicare Viola per la successione. Ma quella sera c’è da risolvere la bega-Perugia. Palamara ipotizza di tutto dopo che il 16 maggio avrebbe avuto conferma dal collega Luigi Spina (per questo inquisito) di essere indagato dalla procura del capoluogo umbro. Compresa una girandola di nomi da poter piazzare nel capoluogo per essere salvato: "Perchè a Perugia non ho nessuno", aveva detto. Lotti chiede: "Ma noi Perugia non si può fermare?". E Palamara: "Deve chiudere per evitare morti e feriti". "Cioè stiamo aprendo una guerra, poi con me, cioè qualcosa poi so dire, due cose le so pure...". L’ex consigliere del Csm è pronto ad aprire il vaso di pandora – ’minacciava’ già all’epoca – se l’indagine contro di lui fosse proseguita. Ferri sta parlando al telefono e Lotti sembra chiedere a Palamara se realmente la moglie di Ferri conosce la pm (il riferimento sarebbe alla Miliani, ndr). Lotti incalza: "Ma si può fare l’archiviazione? E chi la firma?". Palamara: "L’Aggiunto". Lotti "Chi?" Palamara: "Petrazzini (che all’epoca era facente funzioni perchè il Csm doveva ancora nominare il procuratore Aggiunto di Perugia, ndr)". Ferri si risiede e viene incalzato. "Lei è un pò, fuori dagli schemi, un personaggio inquieto ma è una ragazza seria", la preoccupazione è che possa farsi prendere la mano dal Gico "ma è onesta", aggiunge Ferri. Lotti: "E questo Petrazzini com’è?". Ferri: "Non lo so, non lo conosco . Tu lo conosci?". Palamara: "No, però bisognerebbe fargli un’apertura... Aggiunto". Come se bastasse ad evitare lo tsunami giudiziario. Ferri aggiunge: "L’altro giorno mi è venuta a trovare la Manuali (Valentina,ndr) gli ho fatto delle domande e non sapeva niente. L’ho presa larga perché lei mi chiedeva degli aggiunti".
E’ il 28 maggio. Due giorni Palamara sarà perquisito. Ora, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini e la fissazione dell’udienza-stralcio, la procura di Perugia dovrà sciogliere il nodo della richiesta di rinvio a giudizio. Un atto che, a questo punto, potrebbe portare anche la firma del nuovo procuratore capo Raffaele Cantone. Arriverà lunedì e, per prima cosa, incontrerà i magistrati della procura. Compresi i pm dello scandalo-Palamara.
Erika Pontini