
L’Umbria ha imparato la “lezione“ dei terremoti
L’Umbria ha saputo imparare la “lezione“ dei terremoti. E dall’esperienza, grazie all’evoluzione anche legislativa, ha saputo dare risposte sempre migliori ai nuovi eventi che hanno caratterizzato la sua storia più recente. Intervenendo, nei limiti del consentito di volta in volta, per mitigare il rischio connesso a successive scosse, “Gli intonaci armati hanno salvato Norcia“, fino ad arrivare a renderle nulle o quasi come nel caso di Castelluccio. Il gioiello della Valnerina, profondamente colpito dal sisma del 2016, sarà ricostruito su piastre antisismiche che avranno un vantaggio in termini di danni subiti, di rischi e anche economici nell’ottica di una ricostruzione che non ci dovrà praticamente essere. È quanto emerso dalla prima giornata di lavori dell’evento che l’Ordine degli Ingegneri di Perugia, del presidente Gianluca Fagotti, ha promosso insieme alla sua Fondazione in occasione del Centenario di istituzione dell’albo professionale. Prima giornata dedicata proprio alla "scuola umbra degli interventi sul costruito", dove l’esperienza di professionisti si è intrecciata con il risultato della ricerca. Sono intervenuti, infatti, Riccardo Vetturini di Ingenium, Marco Mezzi, docente Università eCampus e Simeas, Massimo Mariani del Centro Studi Sisto Mastrodicasa e Centro Studi Cni, Antonio Borri, docente dell’Unipg e Andrea Giannantoni dell’Università di Ferrara.