"Luis Suarez non parlava italiano Prepararlo per il B1 era impossibile"

La coordinatrice dei corsi dell’Istituto di Cultura a Barcellona: "Pensai che si erano comprati tutto il pacchetto". La Console: "Abbiamo rigettato anche la seconda domanda di cittadinanza, c’erano criticità"

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La Juventus, tramite l’ex manager Maurizio Lombardo e l’avvocato Maria Turco (indagata) si attivarono anche con l’Istituto di cultura italiana di Barcellona per trovare un professore che aiutasse Luis Suarez a preparare l’esame. Ma poi il progetto fu abortito, nonostante la stessa coordinatrice dei corsi, dopo un colloquio telefonico con il campione per un ’test informale di livello di competenza linguistica’ capì che "non parlava nemmeno una parola di italiano" e rimase ’scandalizzata’ dell’appuntamento preso con l’insegnante e poi disdetto senza dare più notizie.

"Sono scomparsi" ha spiegato a verbale Annamaria Ciaravola il 17 dicembre scorso davanti ai pm Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti riferendosi ai contatti avuti con Lombardo, la stessa avvocatessa e l’avvocato di Suarez, Ivan Zaldua. "Devo dire che entrambi ci siamo scandalizzati e indignati di come è stata gestita l’intera vicenda. L’avvocato Turco mi aveva informato che Suarez avrebbe dato l’esame il 17. Mi parve molto strano posto che Rocca (Lorenzo, l’esaminatore dell’UniStra che ha patteggiato, ndr) mi aveva detto che la sessione era prevista per il 22. Anche l’anticipazione dell’esame, a quanto mi risulta non si era mai verificata una cosa simile, mi sembrò un passo necessario nella gestione della vicenda, nell’ottica che si erano comprati il pacchetto completo. Secondo quello che era il mio giudizio non era possibile che Suarez superasse l’esame". Stesso pronostico del professore contattato, Luciano Scatolini: "Annamaria mi disse che avrebbe dovuto tenere l’esame il 17 settembre a Perugia. Io gli dissi che preparare un B1 in pochi giorni non sarebbe stato umano. Noi infatti impieghiamo circa cinque quadrimestri, oltre due anni".

Agli atti dell’indagine scandalo sull’esame-farsa del calciatore in cui sono indagati l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l’ex Dg, Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina (il ds Juve Fabio Paratici e l’avvocato Luigi Chiappero sono iscritti per false dichiarazioni al pm, ndr) è stata sentita anche la console generale di Barcellona, Gaia Lucilla Danese, già contattata dallo stesso Lombardo. "Il 7 Izzo (dell’Istituto italiano di cultura) mi rappresentò sorpresa perché quelli della Juventus erano spariti. Pensai che avessero cambiato strategia". Quanto alla pratica di cittadinanza già presentata dal ’pistolero’ nel 2019 "non andò avanti perché mancava il certificato di lingua ma dopo la fine del campionato (ottobre-novembre) Suarez ha di nuovo presentato istanza ma la mia vice mi aveva evidenziato che la pratica presentava diverse carenze e che quindi vi erano ragioni per rigettarla. Le risposi che la domanda doveva essere rigettata perché c’erano criticità ed inoltre Suarez ora giocava con l’Atletico per cui l’istanza doveva essere presentata a Madrid".

Erika Pontini